“Considerato che nulla è cambiato, a distanza di cinque giorni dalla conciliazione sulla questione delle sale operatorie avvenuta in Prefettura, in cui l’Azienda ospedaliera San Carlo di Potenza, per impegno diretto del Direttore generale, aveva garantito di intervenire con immediatezza per ripristinare l’organico in servizio, per quanto riguarda l’area delle emergenze, dato che si continua a non assicurare le condizioni di sicurezza per i pazienti e per i lavoratori, Fp Cgil, Fiasl e Usb non possono che giudicare come totalmente inaffidabile ogni parola data dall’Azienda e dai suoi rappresentanti e inutile, anche, la prosecuzione del confronto, attraverso gli audit, dicui il primo è in programma per il prossimo 24 luglio”. E’ quanto si legge nella nota diffusa dai rappresentanti sindacali di Fp Cgil Lovallo, Fials Costanzo, Usb Maiorino, e inviata all’attenzione del presidente della Regione Pittella, all’assessore alla Sanità Franconi, al direttore generale dell’Azienda ospedaliera regionale San Carlo di Potenza Maglietta e al direttore sanitario Picerno.
“E’ alquanto paradossale – proseguono nella nota Lovallo, Costanzo e Maiorino – annunciare ai tavoli davanti al Prefetto interventi e, poi, nei fatti smentirli congelando ogni iniziativa rivolta alla risoluzione dei conflitti del personale e alle serie tematiche organizzative poste da tempo da queste sigle sindacali. A questo punto cosa dobbiamo pensare? Che ci sia una precisa volontà da parte del Direttore generale di disattendere gli impegni assunti o che quegli impegni non riescono a declinarsi perchè all’interno della stessa Azienda ci sono altre volontà ostative che disattendono la volontà dello stesso Direttore generale? E’ evidente che in questa seconda ipotesi ci troveremmo di fronte ad una ‘catena di comando’ che non funziona perché significherebbe che abbiamo un Direttore generale che non viene ascoltato e un Direttore delle sale operatorie che, in barba a tutto, continua a sentirsi una repubblica indipendente all’interno dell’Aor San Carlo.
Per queste ragioni Fp Cgil, Fials e Usb, vista l’assoluta inadempienza dell’Aor San Carlo rispetto agli impegni assunti durante l’incontro in Prefettura per la procedura di raffreddamento e di conciliazione esperite lo scorso giovedì, sono pronte a riprendere lo stato di agitazione dei lavoratori delle sale operatorie e alla proclamazione dello sciopero. Chiediamo, inoltre al Presidente della Regione e all’Assessore alla Sanità di intervenire con ogni urgenza sul tema delle sale operatorie considerato che l’Azienda dimostra l’incapacità di mettere in atto le necessarie decisioni e buone pratiche organizzative. Tra l’altro, vorremmo, altresì segnalare la massima attenzione sul fronte della ‘alta intensità di cura’ dove l’ultimo episodio aziendale racconta di una volontà di creare una corsia con 42 posti letto ad uso ‘caserma’ della U.O. di Chirurgia generale dove una miscellanea di patologie porta l’ospedale indiero agli anni ottanta senza alcun senso per il miglioramento della salute dei cittadini e delle condizioni di lavoro degli addetti. Quindi – concludono Lovallo, Costanzo e Maiorino – adesso non abbiamo solo un problema quale quello della gestione delle sale operatorie, ma, a questo, si aggiunge anche quello della cattiva organizzazione nell’alta intesintà di cura. Se le condizioni della sanità lucana sono queste, la Regione farebbe bene a valutare attentamente l’operato di tutti coloro che, pur essendo per ruolo deputati ad organizzare al meglio l’Azienda nei fatti non riescono a dare all’Ospedale San Carlo una dimensione adeguata ad un Dea di II livello”.