Salute:Antezza, terapia intensiva aperta a familiari aiuta malati

Il Comitato Nazionale per la Bioetica ha recentemente dedicato uno specifico documento alla Terapia Intensiva “aperta” e al tema della presenza dei familiari in Terapia Intensiva (Terapia Intensiva Aperta alle visite familiari).
Nell’esprimere apprezzamento l’On. Maria Antezza dichiara – in una nota – che in piena sintonia con questo autorevole parere si muove una Pdl (Pdl 141 – Disposizioni concernenti la realizzazione di reparti di Terapia Intensiva “aperta”) di cui è prima firmataria. La PDL 141 stabilisce che la realizzazione del modello di
Terapia Intensiva “aperta” costituisce un obiettivo prioritario del Piano Sanitario nazionale e dà pertanto mandato al Ministero della Salute e alle Regioni di predisporre norme su cinque punti chiave. La PDL riconoscendo un ben preciso diritto del paziente, stabilisce che il tempo quotidiano di visita sia almeno di 12 ore nelle Terapie Intensive per adulti e senza limitazioni nelle Terapie Intensive pediatriche e neonatali; dispone che nei reparti di Terapia Intensiva sia prevista la presenza di specifiche figure professionali per fornire un adeguato supporto psicologico al paziente e ai familiari. Stabilisce che siano realizzati specifici percorsi formativi per i medici e gli infermieri delle équipe delle Terapie Intensive, con particolare attenzione per quanto attiene la comunicazione. Stabilisce che nei piani di edilizia ospedaliera vengano previsti spazi adeguati per la realizzazione del modello assistenziale della Terapia Intensiva “aperta” (compresi, ad esempio, ambienti adeguatamente attrezzati per i familiari). Vincola, infine, l’accesso delle Regioni al finanziamento integrativo del Servizio Sanitario nazionale alla realizzazione della legge facendo si’, in concreto, che la Terapia Intensiva “aperta” divenga in qualche misura a requisito per l’accreditamento dell’ospedale presso il Sistema Sanitario Nazionale.
“Numerosi studi – dichiara l’esponente del Pd – hanno evidenziato come la presenza dei familiari accanto al malato in Terapia Intensiva non solo sia priva di rischi, al contrario di quanto temuto in passato, ma sia anzi una scelta utile ed efficace per rispondere ai bisogni dei pazienti e delle loro famiglie”.

BAS 05

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