Rsu e sindacati Regione su difficoltà lavoratori pubblico impiego

"Le RSU e le segreterie aziendali delle sigle sindacali presenti in Regione Basilicata, consapevoli del difficile momento che gli Enti locali ed in generale il pubblico impiego attraversano per le stringenti condizioni economiche frutto di una recessione che non tende ad attenuarsi, hanno assunto comportamenti responsabili a cui non corrisponde altrettanto da parte della politica regionale.
In particolare, – si legge in una nota congiunta di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Csa –  si vuole ricordare a chi guida l’amministrazione regionale la correttezza mantenuta nei confronti della parte pubblica nell’affrontare i vari problemi sorti con la riduzione del fondo incentivante, delle missioni, dello straordinario, dei buoni pasto, ecc.
Tutti questi sacrifici, che si sommano ad altri calati sul personale, e non certamente sulla dirigenza che ha beneficiato di ulteriori incrementi salariali, hanno innescato forti tensioni tra i lavoratori non facili da contenere. In questi momenti difficili, ancora una volta, il sindacato non si è tirato indietro, e dopo aver discusso con i lavoratori ha condiviso una sintesi e chiuso l’accordo con la parte pubblica.
Tuttavia, è evidente che l’azione del sindacato deve essere accompagnata dalla buona politica, da un’amministrazione oculata delle risorse, da un cambio di comportamenti e di politica da parte di chi ci governa". I sindacati chiedono che la "spending review" deve riguardare anche la politica e non solo i dipendenti e che di questo si deve tenere conto anche nella realizzazione del nuovo esecutivo regionale. 
"Abbiamo sottoscritto un accordo – aggiungono –  in cui diamo la nostra disponibilità a collaborare con l’amministrazione per individuare le sacche di sprechi rendere più efficiente l’amministrazione.
Vogliamo ricordare che, da anni ormai, abbiamo fatto proposte chiare e concrete per ridare slancio all’amministrazione e recuperare risorse: riorganizzazione dei dipartimenti e degli uffici regionali, ripristino del Dipartimento alla Programmazione (senza aumentare il numero dei dipartimenti, ma rivedendone le declaratorie), abolizione dei dirigenti generali, riduzione del numero degli uffici, riduzione dei dirigenti esterni".

BAS 05

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