Rosa,Venezia e Pici: Consiglio regionale discuta di Agrobios

Per i consiglieri regionali del Pdl la questione del centro di ricerca non poteva essere risolta con qualche artificio contabile notturno, senza un approfondimento serio e senza una strategia certa e coraggiosa

Sulla questione Agrobios “considerammo non seria la soluzione notturna scelta dalla Giunta De Filippo e lo dichiarammo pubblicamente, abbiamo definito le loro scelte quale manifesta incapacità di assumersi le responsabilità e come la continuazione di una navigazione a vista nella speranza che il tempo facesse dimenticare i problemi all’opinione pubblica. Avevamo visto giusto, e gli avvenimenti succeduti in questo breve lasso di tempo ci stanno dando ragione”. E’ quanto affermano in una nota congiunta i consiglieri regionali del Pdl Gianni Rosa, Mario Venezia e Mariano Pici.

“Fare le Cassandre – proseguono i tre esponenti politici – non è mai piacevole, specie poi quando si tratta di questioni che incidono direttamente sul futuro di lavoratori e sul loro proseguo lavorativo. Diverse volte siamo intervenuti sulla vicenda della Metapontum Agrobios spa, di proprietà della Regione Basilicata. Società, nata con l’intento di essere un’eccellenza nel campo della ricerca, che attualmente occupa 55 dipendenti. Nell’ultimo Consiglio regionale, l’intero Pdl era sulla posizione di un rilancio nelle sue attività e della valorizzazione delle sue professionalità. Ma a patto che la politica facesse un passo indietro nella gestione, da affidare ad un management ‘esterno’ e indipendente, capace di delineare un concreto piano industriale. La nostra posizione era favorevole affinché diventasse una società in house, lanciando l’avvertimento di non cadere nell’errore di ritrovarci l’ennesimo carrozzone pubblico, da tenere in piedi esclusivamente per dare qualche posto nei consigli di amministrazione o assumere qualche amico. Avevamo proposto una gestione ‘straordinaria’ a guida del dirigente generale della Giunta, con un semplice rimborso spese eliminando così immediatamente il consiglio di amministrazione, la variazione dello statuto con una adeguata ricapitalizzazione, non da semplice adempimento ad un ‘obbligo legislativo’ come hanno preferito la Giunta De Filippo e la sua maggioranza. Ovviamente proposte inascoltate, come sordi sono stati, quando abbiamo toccato il tasto della meritocrazia tra i manager, poiché avrebbero dovuto ammettere che i ‘boiardi di Regione’ da loro proposti hanno fallito, ed altro non poteva succedere. Avrebbero dovuto così ammettere che se non fosse stato per l’intervento della Corte dei Conti, si sarebbe continuato nella miope politica di sperpero per tappare i soliti buchi”.

“Ora – aggiungono Rosa, Venezia e Pici – si accorgono che i provvedimenti di luglio sono inadeguati. Ma che si aspettavano De Filippo e compagni, che una questione delicata quale l’attività di Agrobios e la sua futura esistenza potessero essere risolti con qualche artificio contabile notturno, senza un approfondimento serio e senza una strategia certa e coraggiosa? Preferiscono, al contempo, continuare nella salvaguardia di un management inadeguato nominato dalla partitocrazia, scelto per fedeltà alle filiere elettorali e non per capacità, competenze e curriculum. Per ora l’andazzo seguito dagli ultimi tre anni non cambia, ma quando finiranno gli euro della ricapitalizzazione – molto presto – cosa succederà? Si liquiderà la società e qualcuno penserà ancora di sostenere la proposta non attuabile e anticostituzionale di trasferire i dipendenti ‘privati’ in enti ‘pubblici’ senza concorso? Oppure è preferibile affrontare in sede di Commissioni e di Consiglio regionale la vicenda Agrobios, con la dovuta serietà, attenzione e sopratutto pensando al futuro della società, della sua attività e dei suoi dipendenti. Rifletta De Filippo, riflettano i consiglieri regionali di maggioranza, si riporti la questione Metapontum Agrobios al più presto in Consiglio regionale”.

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