Rosa (Pdl): Sinoro, una storia senza fine

Interrogazione del consigliere del Pdl per conoscere “tutti i dati relativi alla Sinoro srl, riguardanti l’inizio reale dell’attività, l’ammontare dei finanziamenti ricevuti e l’attuale situazione dell’insediamento produttivo e dei lavoratori”

“Scatole cinesi anche se d’oro, sia per il materiale che dovrebbe essere utilizzato, sia per la nazionalità del management, sia per il cospicuo finanziamento di oltre 20 miliardi del vecchio conio ottenuto dalla società cinese, attualmente denominata ‘Sinoro’, prima ‘Centro Orafo’, poi ‘Cripo’ ed ancora ‘Orop’, grazie all’art.icolo 21 della Legge n. 219 del 1981, recante ‘Interventi per la reindustrializzazione delle aree terremotate della Campania e Basilicata’.” E’ quanto sottolineato dal consigliere regionale del Pdl, Gianni Rosa.

“Un finanziamento per la realizzazione di uno stabilimento per la lavorazione dell’oro nell’area industriale di Tito anche per utilizzare gli ex dipendenti della Memofil a suo tempo fallita. Quella della Sinoro – afferma Rosa – è una storia senza fine, dato che lo stabilimento non è entrato mai in produzione e l’Orop, prima di essere rilevata dalla Sinoro, è fallita, con appendici di ‘giallo’ giudiziario e risvolti mediatici. Mentre continuava la querelle, la società è stata anche oggetto di numerose denunce da parte dei lavoratori per la mancata corresponsione delle retribuzioni a prova, purtroppo, che in una regione a scarso sviluppo economico ed industriale, i costi sociali maggiori ricadono sempre sulla parte più debole della nostra società”.

“Ho presentato oggi – riferisce Rosa – un’interrogazione al presidente della Giunta regionale, Vito De Filippo, chiedendo di essere portato a conoscenza di tutti i dati relativi alla situazione della Sinoro Srl, compresa la circostanza sull’effettiva e reale entrata in attività di lavorazione e produzione. Riguardo, poi, il dato finanziario – continua il consigliere – si chiede quanto sia stato l’effettivo ammontare e la natura dei contributi pubblici ricevuti e l’eventuale esistenza di richieste per la restituzione di fondi pubblici alla Sinoro srl. Ultimo interrogativo, non per questo meno importante, anzi al contrario, che ho posto al Governo regionale è relativo all’attuale situazione dell’insediamento produttivo e dei lavoratori, anche rispetto ad eventuali inadempienze nei confronti dei cittadini impiegati nella società cinese. Considero questa situazione – dichiara Rosa – oltre che tragica per quei lavoratori che ingiustamente non percepiscono il giusto compenso anche lesivo dei diritti giuslavoristici è una ferita allo stato di diritto. Di certo una vicenda scottante, come tante altri esistenti in Basilicata, dimenticate dai ‘palazzi del potere’ impegnati a gestire ‘l’oro’ quotidiano. Una sollecitazione, la mia – conclude Rosa – finalizzata a non far dimenticare la Sinoro, ma anche le tante crisi industriali aperte che non trovano ancora soluzione, di cui in Regione si ha l’impressione che siano questioni di secondaria importanza”.

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