Rosa: il popolo è contro la politica dei tre governatori

Afferma il consigliere regionale di Lb-Fdi: “Noi, lucani, abbiamo già vinto contro Pittella. 4-0. A Pittella non è servito l'aiuto del ‘canarino' pugliese"

&ldquo;Noi, lucani, abbiamo gi&agrave; vinto contro Pittella e il suo Pd&rdquo;. E&rsquo; l&rsquo;affermazione del capogruppo consiliare di Lb-Fdi, Gianni Rosa, che aggiunge : &ldquo;abbiamo gi&agrave; vinto perch&eacute;, ieri, a Policoro, il popolo era contro la politica che i tre governatori delle Regioni che si affacciano sullo Jonio rappresentano&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Le assenze di quelle associazioni che fecero grande la manifestazione di Scanzano pesano. I cittadini che allora si mobilitarono per proteggere la nostra Terra, ieri, non c&#39;erano e quelli che c&#39;erano fischiavano i ridicoli tentativi di Pittella di riacquistare una verginit&agrave; oramai persa. Perch&eacute; &ndash; continua Rosa – se i governatori di Puglia e Calabria possono almeno dire di aver impugnato lo &lsquo;Sblocca Italia&rsquo;, di essere contrari alla estrazioni, sia in terra che in mare, Pittella deve solo tacere. Deve cospargersi il capo di cenere e tacere. Ieri avrebbe fatto una figura migliore. Noi, lucani, abbiamo gi&agrave; vinto contro Pittella e il suo Pd. Abbiamo gi&agrave; vinto &ndash; sostiene Rosa -&nbsp; perch&eacute; la strada di impugnare lo &lsquo;Sblocca Italia&rsquo;, strada bollata dal presidente come opposizione distruttiva che noi abbiamo sostenuto prima nelle sedi istituzionali e poi nelle piazze, era quella giusta. Giusta perch&eacute; rappresenta il comune sentire di un popolo, quello lucano, che non vuole lasciare in eredit&agrave; ai propri figli una terra martoriata. Giusta perch&eacute; non ci avrebbe fatto apparire, agli occhi del governo nazionale, un popolo che si vende per &#39;trenta denari&#39;. Ed &egrave; questa l&#39;amara verit&agrave;: Pittella &egrave; stato il nostro &#39;Giuda&#39;. Noi, lucani, abbiamo gi&agrave; vinto contro Pittella e il suo Pd. Abbiamo gi&agrave; vinto &ndash; continua ancora Rosa – perch&eacute;, ieri, i cittadini non hanno chiamato noi &#39;venduti&rsquo;, ma i governatori delle tre Regioni che affacciano sullo Jonio&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Come fa &ndash; chiede il consigliere – il Pd a sfilare con uno striscione &#39;save the Ionio&#39; quando il suo governo, proprio ieri, ha confermato, per il tramite del ministro Guidi, che ha intenzione di continuare nel progetto di ricerca nel nostro golfo? Noi, lucani, abbiamo gi&agrave; vinto contro Pittella e il suo Pd. Abbiamo gi&agrave; vinto perch&eacute; se Pittella, Emiliano e Oliverio pensano di fare la &#39;Resistenza&#39; cantando &#39;Bella ciao&#39; e insultando i manifestanti, se pensano che genuflettersi al proprio capo di partito rappresenti la massima espressione di rappresentanza democratica, se pensano di interpretare la democrazia sfilando accanto ai soli rappresentanti delle istituzioni, che hanno solo &#39;fatto presenza&#39;, ai soli sindacati, che solo ora &#39;si svegliano&#39;, beh, non hanno neanche idea di cosa sia essere rappresentanti del popolo. Non hanno idea di cosa sia tutelare i cittadini&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La realt&agrave; &egrave; che non sono degni di tale ruolo. Tre governatori senza un popolo, hanno detto. Ed &egrave; vero. Ecco cosa sono. E Pittella &ndash; afferma Rosa – che per storia politica e familiare non rappresenta n&egrave; la Resistenza n&egrave; la democrazia, &egrave; davvero un governatore senza un popolo, un uomo solo al comando che ha sbagliato pesantemente la sua strategia politica. Un presidente che rappresenta solo se stesso, gli interessi del suo segretario di partito e le compagnie petrolifere. Noi, lucani, abbiamo vinto. Pittella ha perso. Ha perso la stima e la fiducia dei lucani, che &egrave; l&#39;unico motivo di esistenza di un politico. Ai governatori &#39;canterini&#39; di Puglia, Basilicata e Calabria promettiamo che saluteremo la caduta del governo Renzi e le dimissioni di Pittella cantando l&#39;inno d&#39;Italia perch&eacute; a noi &lsquo;nun ce ne fotte d&#39;o Rre Burbone, a terra &egrave; a nostra e nun s&#39;adda tucca&rsquo;&rdquo;.<br /><br /><br />

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