“Un carrozzone che inghiotte risorse pubbliche senza dare nessun risultato”. I consiglieri del Popolo delle Libertà invitano il presidente della Regione, Vito De Filippo ad aprire un dibattito sulla questione morale
“Il carrozzone non va avanti da se, troppi feudatari, vassalli e lacchè che in questi anni hanno ridotto l’Arpab ad un buco nero che inghiotte ingenti risorse pubbliche senza dare nessun risultato se non quello di elargire consulenze inutili, gonfiare il personale ‘atipico’, maltrattare il personale in regola, compensi agli amministratori immeritati”. Lo dichiarano i consiglieri regionale del Pdl, Gianni Rosa e Mario Venezia, i quali ricordano che “il monitoraggio, il controllo dei rischi per l’ambiente e la sua tutela passano in secondo piano per la casta di Viale Verrastro. E’ risaputo che l’Arpab in questi anni è sempre stata fonte di enorme preoccupazione per i governanti lucani, grazie anche ad una gestione discutibile, ‘particolare’ e costellata da tante vicende ancora da chiarire”.
“Del carrozzone ambientale – aggiungono i consiglieri d’opposizione – se ne è discusso anche nell’ultimo Consiglio regionale, quando si è affrontato l’assestamento di bilancio dell’anno 2010 dell’ente. Una seduta animata e delicata che ha costretto l’intervento dello stesso presidente Vito De Filippo per provare a buttare acqua sul fuoco acceso dalle tante eccezioni mosse dagli esponenti del Popolo della Libertà. Ma le cifre sono quelle, gli atti ci sono, i fatti non possono essere cancellati”.
A parere di Rosa e Venezia, “il ‘buco nero’ Arpab presenta nuovamente un bilancio in deficit, si continua a spendere di più rispetto alle entrate ed il consuntivo 2009 si è attestato a – 451.233,00 euro. Per evitare disguidi, per il 2010 la Giunta ha deciso di trasferire ulteriori risorse utilizzando lo stratagemma delle assegnazioni di nuovi progetti nei mesi di novembre e dicembre a fronte di lauti compensi. Qualche esempio: 550.000 euro per le energie rinnovabili in Basilicata; 450.000 per monitoraggio dello stato ecologico del Lago del Pertusillo; 450.000 per studio di valutazione delle emissioni dell’impianto Fenice. Lampante che sono illusionismi contabili, trucchi da burocrati, stratagemmi da ‘alchimisti della politica’ per gonfiare le entrare a fronte di spese non sostenute, così da evitare la rilevazione di un deficit anche nel 2010”.
“Tutto ciò – aggiungono gli esponenti del Pdl – perché all’Arpab gli sprechi abbondano e la governance è stata incapace di fronteggiare il taglio imposto dalla finanza pubblica del 10 per cento dei trasferimenti, valore per Arpab 868.000 euro, con effettivi tagli di spesa. Quindi, in parole povere, da un lato la finanza pubblica taglia i trasferimenti quindi le entrate, dall’altro l’Arpab non taglia le spese. Mamma Regione interviene con trasferimenti ad hoc e il bilancio Arpab è artificiosamente salvato (per ora). Tutto ciò a danno dei cittadini e delle loro tasche, perché tutte le nuove sovvenzioni sono solo un duplicato inutile di quelle competenze che l’Arpab ha, e per le quali la Regione Basilicata affida già 9 milioni di euro annui. Il carrozzone va avanti grazie ai lucani che pagano due volte i disservizi di un ‘ente a irresponsabilità illimitata’. Alla luce di quanto giorno per giorno appare della realtà lucana – concludono i due consiglieri regionali – riteniamo che De Filippo apra un dibattito sulla questione morale nella Basilicata”.