Il capogruppo di “Sinistra ecologia e libertà” interviene su “Giunta, verifica, futuro della Basilicata e opportunità per la sinistra”
"Ho avuto modo in questi ultimi giorni – dice Romaniello – di fare un approfondimento sulle notizie comparse sulla stampa incrociandole con le voci del ‘Palazzo’, al solo fine di capire in che misura tutto ciò si connette con quel che è il sentire quotidiano della gente comune. La valutazione che ne ho tratto è che si viaggia su bande diverse. In sintesi non vi è connessione. Detto ciò, che per alcuni può apparire retorico e/o banale – continua Romaniello – penso che, veramente, bisogna provare a rimettere in pista la politica e quindi mettersi in sintonia per almeno avere la ‘connessione’ con la società reale. Politica intesa come azione, scelte, comportamenti chiari, trasparenti per mettere al primo posto i bisogni dei cittadini, gli interessi generali, avendo contezza che solo attraverso un segnale di vero cambiamento è possibile ridare dignità e valore al fare politica che poi significa, a differenza dei tanti che sono tifosi dell’ ‘io’, piuttosto che del ‘noi’, cogliere le opportunità e, quindi, svolgere funzioni di maggiore responsabilità in modo diretto: cosa diversa dal ricercare a tutti i costi postazioni di potere”.<br /><br />“A mio parere – sottolinea Romaniello – il centro sinistra di Basilicata ed in primo luogo il presidente De Filippo, hanno la responsabilità politica e morale di dare questo segnale che consiste, oggi, a quadro attuale (incertezza per la nascita del Governo nazionale, mutato quadro collocazione partiti e consiglieri, indagine Magistratura) nell’inversione dell’agenda politica, mettendo in secondo piano le questioni di Palazzo, prima fra tutte la nomina degli assessori, ed assumere le questioni programmatiche per ridefinire perimetro e priorità dell’azione di rilancio del centro sinistra, aggiornando lo stesso documento Basilicata 2012, se non altro perché temporalmente scaduto, chiamando ognuno per la sua parte di responsabilità e rappresentanza a dare un contributo vero per il cambiamento. Insomma, alla gente, ed anche al sottoscritto, non interessa chi fa l’assessore, ma interessa per fare cosa, quali priorità e comportamenti assume. Vanno debellate politiche che pure vi sono state, a partire dagli assessori esterni, tendenti ad utilizzare il ruolo per costruire prevalentemente consenso personale”.<br /><br />“In modo sommesso – aggiunge Romaniello – ritengo che cambiare si può, battendo populismo e conservatorismo, pur consapevole che in politica (oggi) valgono più i numeri che il merito e la priorità delle proposte, a differenza del passato, quando contava anche l’argomentare e prevaleva il dialogo e la capacità di mediazione politica per affermare l’interesse generale quale elemento distintivo del fare. In conclusione, credo che sarebbe opportuno, da parte di tutto il Consiglio, ma in primo luogo del centro sinistra, individuare nelle emergenze delle comunità locali (lavoro, welfare, rifiuti, energia, aiuto alle imprese, riduzione enti e costi della politica, quindi governance territoriale) il terreno del contendere in alternativa al ‘toto assessori’. Alla sinistra, quella in Consiglio e quella diffusa nella società di Basilicata, in questa fase è data un’opportunità: si può dare concretamente il segnale che la politica si fa anche senza essere assessore, sindaco o presidente”.<br /><br />“La gente – sostiene Romaniello – da noi si aspetta innanzitutto coerenza, trasparenza ed azioni concrete in difesa dei bisogni e dei diritti dei più deboli, piuttosto che ricerca di postazioni, come troppo spesso è avvenuto anche a sinistra, anche nel più recente passato”.<br /><br /><br />