Per il presidente del gruppo consiliare si Sinistra ecologia e libertà “occorre accelerare l’iter per reddito minimo”
“L’incidenza dell'indebitamento medio delle famiglie lucane ha raggiunto livelli insopportabili che oscillano tra il 30,4 e il 27 per cento del reddito disponibile rispettivamente delle famiglie residenti nelle province di Matera e di Potenza. I dati diffusi dal Rapporto della Confederazione Artigiani di Mestre testimoniano che l’emergenza sociale è sempre più acuta per le famiglie costrette a rinunciare alle vacanze e a ridurre sempre più i consumi alimentari”. A sostenerlo è il capogruppo di Sel in Consiglio regionale, Giannino Romaniello, aggiungendo che “in termini monetari l’indebitamento medio è calcolato tra i 10.271 euro a famiglia nel Potentino e gli 11.247 euro a famiglia nel Materano con incrementi rispetto al 2008, vale a dire in soli tre anni, che sono del 42,3 per cento per le famiglie che risiedono in provincia di Potenza e del 34,3 per cento per quelle del Materano”.
Nel sottolineare che “per indebitamento medio delle famiglie consumatrici si intende quello originato dall'accensione di mutui per l'acquisto di una abitazione, dai prestiti per l'acquisto di auto e in generale di beni mobili, dal credito al consumo, dai finanziamenti per la ristrutturazione di beni immobili”, l’esponente di Sel evidenzia che “un altro dato preoccupante è l’aumento medio dei debiti delle famiglie che, in un solo anno, è cresciuto di 1.025 euro nel Materano e di 716 euro nel Potentino”.
''Al di là delle differenze territoriali, ribadite dal rapporto, c’è la conferma che la maggiore incidenza del debito sul reddito si registra nelle famiglie economicamente più deboli vale a dire con capofamiglia in cassa integrazione, o in mobilità o disoccupato. Sono indicatori che rafforzano le proposte di Sel di misure più efficaci a sostegno delle famiglie lucane, specie per servizi sociali, ed innanzitutto per il Reddito minimo garantito che rappresenta un'idea diversa di Welfare rispetto a quella avuta dagli ultimi Governi, in quanto non costituisce mero assistenzialismo, ma un vero e proprio investimento sulle persone, specialmente coloro che questa crisi la stanno pagando sul serio, come appunto i nuclei familiari a reddito precario o monoreddito. Il reddito minimo – aggiunge – è uno dei modi più efficaci per contrastare la povertà che come è noto vede la Basilicata al primo posto tra le regioni italiane per disagio sociale e per promuovere l'integrazione sociale. Tale provvedimento, inoltre, non costituirebbe un onere insostenibile per lo Stato, visto che economisti e docenti universitari ne hanno provato l'applicabilità e la fattibilità, anche perché la sua attuazione è prevista solo all'interno dell'intera revisione degli ammortizzatori sociali, in modo da introdurre un sussidio unico di disoccupazione esteso a tutte le categorie di lavoratori a prescindere dall'anzianità contributiva o dalla tipologia contrattuale”.