Per il capogruppo di Sel in Consiglio regionale il problema delle mense e dei servizi di trasporto scolastico non riguarda solo il capoluogo e va affrontato con la concertazione tra autonomie locali
“Le scelte di politica nazionale con i pesanti tagli agli enti locali e la situazione di crisi finanziaria del Comune di Potenza non possono pagarle i genitori dei ragazzi che hanno diritto alla mensa scolastica e al servizio di trasporto scolastico”. E’ quanto sostiene il capogruppo di Sel in Consiglio regionale Giannino Romaniello esprimendo “pieno sostegno e condivisione alla posizione espressa dalle mamme di Potenza riunite in comitato”. Secondo l’esponente di Sel “non è in discussione il ruolo che la città capoluogo assolve nei servizi erogati ai cittadini che provengono da tutta la regione e per questo ben venga l’approfondimento richiesto dal presidente della seconda Commissione Autilio specie se in relazione all’impegno assunto nel 2009 dalla Giunta regionale di insediare un gruppo di lavoro con l’Anci per definire misure specifiche a sostegno degli Enti Locali che svolgono funzioni di rilievo sovracomunale”.
“La vicenda della mensa e del bus scolastico negati che si ripropone identica a quella dello scorso anno, sollevata dagli stessi genitori, però – aggiunge Romaniello – evidenzia l’incapacità del Comune a relazionarsi con la Regione e più in generale testimonia l’inadeguatezza delle politiche scolastiche e dei servizi su tutto il territorio regionale. Per questo ritengo che non si debba affrontare il problema attraverso una sorta di corsia preferenziale per il capoluogo ma affrontare la situazione delle mense e dei servizi di trasporto scolastico in tutti i Comuni che registrano grandi difficoltà e purtroppo non sono pochi. Al metodo dell’emergenzialità e peggio del ‘ricatto’ va dunque sostituito quello della concertazione tra autonomie locali nello spirito della cooperazione solidale che deve prevalere sempre e in tutti i casi”.
“Quanto ai tagli dei costi della politica – conclude Romaniello -, ritengo necessario che non vadano confusi con la manovra del governo che pensa piuttosto a tagli alla democrazia e alla partecipazione politica. Si deve invece puntare direttamente a tagli dei costi autentici della politica (esecutivi di governo, indennità, ecc.) e a tagli dei costi degli apparati burocratico – amministrativi, a partire dalle dirigenze che vanno proporzionate alle effettive esigenze organizzative degli Enti Locali. Risparmi sono, inoltre, possibili ad esempio nel servizio di trasporto urbano del capoluogo attraverso la chiusura al traffico del centro storico; l’incentivazione all’uso del ponte attrezzato Cocuzzo – Santa Lucia e delle scale mobili ed introducendo il biglietto integrato o ad ore, pur tutelando le fasce di utenti più deboli con tariffe sociali; la riorganizzazione delle linee e delle corse dei bus urbano; un vero e proprio nuovo piano di mobilità urbana”.