Peri il consigliere di Sinistra Ecologia e Libertà il nuovo Statuto deve essere “lo strumento di coinvolgimento della società civile”
“In un momento di crisi generale come quello attuale in cui si dibatte il Paese e con il clima di sfiducia e allontanamento dei cittadini dalla politica, rilanciare attraverso il nuovo Statuto della Regione strumenti e modalità della partecipazione e del coinvolgimento della società civile, ha un significato politico del tutto particolare”. E’ il commento del capogruppo Sel in Consiglio regionale, Giannino Romaniello, all’incontro che si è tenuto oggi sul nuovo Statuto.
“Ho sempre pensato – aggiunge Romaniello – che il confronto sullo Statuto, aperto alla società civile, oltre ad individuare opportunità ed occasioni di cittadinanza attiva, deve procedere di pari passo con le risposte da dare alle emergenze sociali ed occupazionali. E, quindi, dopo aver compiuto un buon primo passo in direzione della riduzione dei costi della politica, abbiamo il dovere di evitare enfatizzazioni e di assegnare alla discussione sullo Statuto la sua giusta importanza. Ciò nella consapevolezza che stiamo vivendo una crisi molto profonda dei partiti con evidente difficoltà della politica ad essere percepita come funzione al servizio dei cittadini, piuttosto che come funzione al servizio di se stessa. Questo significa nello specifico – dice Romaniello – che gli stessi spazi e gli istituti di partecipazione e di democrazia vanno ben definiti nella carta statutaria, come pure il sistema di relazioni fra la Regione (Ente di programmazione e controllo), gli Enti da essa dipendenti e la rete delle autonomie locali, attuando concretamente il principio di sussidiarietà. Non possiamo pensare di utilizzare o di dare l'idea che si offre uno spazio di partecipazione e democrazia, e poi non essere in grado di garantirlo. Un esempio semplicissimo: non credo sia normale che ai cittadini che fanno proposte di legge di iniziativa popolare, ai cittadini che promuovono referendum e petizioni, il Consiglio regionale non possa essere in grado di dare risposte, di garantire l'esercizio di quel diritto”.
“Punto centrale per noi – conclude il capogruppo Sel – rimane l’equilibrio dei poteri fra Consiglio e Giunta. L’opzione che più risponde al modello di democrazia partecipata e, quindi, rappresentata è l’elezione del Presidente della Giunta da parte del Consiglio, con il voto dello stesso, sia per il Presidente che per la Giunta e la verifica annuale sulla coerenza tra l’azione svolta dal Governo regionale e l’attuazione del programma proposto ai cittadini”.