Romaniello: pubblicare rendiconto gruppi e consiglieri

Il capogruppo Sel in Consiglio regionale sollecita il presidente del Consiglio Folino a pubblicare sul sito istituzionale oltre alle informazioni sull’attività del Consiglio e delle Commissioni anche una sezione dedicata alla trasparenza dei gruppi

Pubblicare sul sito istituzionale della Regione il rendiconto dei Gruppi consiliari e dei consiglieri regionali, “non solo per dare piena applicazione alla legge istitutiva della Anagrafe degli eletti, ma anche per dimostrare che esiste una ‘buona politica’”. E’ la sollecitazione del capogruppo Sel Giannino Romaniello contenuta in una lettera inviata al presidente del Consiglio Vincenzo Folino.
Nel ricordare che a novembre 2010 il Consiglio regionale ha approvato la legge istitutiva della Anagrafe degli eletti, Romaniello sottolinea che “è una scelta giusta ed un segnale alla comunità Lucana della volontà di tutti i partiti politici presenti in Consiglio di rendere sempre più trasparente il ‘palazzo’”.

“Alle prime informazioni fornite sull’attività del Consiglio e delle Commissioni – continua il capogruppo Sel – è giusto far seguire ulteriori informative attraverso l’istituzione, sul sito della Regione, di una sezione specifica dedicata alla trasparenza, simile a quella realizzata per lo Statuto, in cui inserire tutte le informazioni previste dalla legge approvata, a partire dai rendiconti dei gruppi e dei consiglieri. Lo scandalo della Lega sull'uso delle risorse derivanti dai rimborsi elettorali rischia di consolidare nei cittadini l’opinione che ‘i partiti sono tutti uguali’, screditando ulteriormente la politica e chi in politica si comporta onestamente. Quale occasione migliore, quindi – scrive Romaniello nella lettera a Folino – per pubblicare sul sito il rendiconto dei Gruppi consiliari e dei consiglieri regionali. Il tema non è l'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti e della politica, su cui pure è necessario intervenire in questa difficile congiuntura che sta imponendo forti sacrifici agli italiani, quanto quello di rendere trasparente e verificabile da parte di tutti i cittadini l'uso politico del finanziamento pubblico che bisogna mantenere per garantire che i partiti, come sancito dalla Costituzione, rimangano strutture democratiche di partecipazione al fine d'impedire che dipendano da lobby e gruppi organizzati di interessi che nulla hanno a che vedere con il governo democratico del Paese e con la difesa dei beni comuni”.

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