E’ la riflessione del capogruppo Sel in riferimento allo scioglimento dei lavori consiliari per mancanza del numero legale
“L’interruzione anticipata della seduta del Consiglio, per la quarta volta consecutiva, richiede una riflessione politica a tutti ed in particolare a chi, pur essendo in Aula, non ha partecipato al voto, come pure a quanti hanno volutamente abbandonato i lavori del Consiglio. Adesso ci prepariamo ad assistere all’ennesima dichiarazione sulla responsabilità della maggioranza, nei confronti della quale, SEL, come è noto, non ha alcun vincolo, ma questo non può essere una giustificazione per nessuno”. A sostenerlo il capogruppo di Sel, Giannino Romaniello per il quale “non si può consentire di fare confusione tra il ruolo di opposizione che va esercitato in tutti i modi consentiti dal regolamento del Consiglio e soprattutto alla luce del sole e il senso di responsabilità istituzionale per non contribuire a gettare discredito sull’istituzione regionale o peggio ancora bloccandone l’attività”.
“Noi riteniamo – dichiara Romaniello – che la prima responsabilità che tutti i consiglieri devono sentire nei confronti dei lucani che li hanno votati è il dovere civico da svolgere, ognuno per la propria parte, anche considerato il lauto stipendio, con la partecipazione piena ai lavori del Consiglio nel quale votare a favore, o contro, come pure astenersi su ogni provvedimento o atto, specie se trattasi di controllo sull’attività di enti subregionali.
Il Presidente del Consiglio, unitamente all’Ufficio di Presidenza, assumano la questione convocando una conferenza dei capigruppo”.
“La politica significa assunzione di responsabilità – continua il consigliere – non è più tempo di tatticismi e di vecchie pratiche politiche che, come hanno dimostrato le ultime elezioni amministrative e che come continua a dimostrare il crescente e diffuso malessere per la politica, gli italiani non tollerano più. Chi è per la buona politica lo dimostri quotidianamente con atti e atteggiamenti concreti”.