Romaniello: applicare subito la sentenza Fiat -Sata

Per il capogruppo di Sel in Consiglio regionale sull'esito della vertenza Lasme ci sono responsabilità della Regione e di alcune sigle sindacali

“La presa di posizione della Fiom CGIL sulla drammatica situazione in cui si trovano i lavoratori della Lasme 2, cioè quelli che l'azienda ha lasciato a casa, violando tutti gli accordi sottoscritti, che tra l'altro non sono stati firmati dalla Fiom proprio perché privi di elementi effettivi e sul versante produttivo e finanziario, e' più che giusta. Quanto alla sentenza di reintegro dei tre operai Fiat di Melfi, iscritti alla Fiom, essa va applicata, senza ulteriore atteggiamento ostruzionistico e vessatorio, con il ritorno al lavoro degli stessi”. E’ quanto sostiene il capogruppo SEL in Consiglio Regionale, Giannino Romaniello.

“Sulla vertenza Lasme 2, non può sfuggire a nessuno che in occasione dell'incontro al Ministero, furono fatti presenti tutti gli elementi di criticità che quella intesa conteneva, non solo da parte di Fiom e CGIL regionale, anche dal sottoscritto in qualità, allora, di presidente del comitato per le politiche del lavoro che però alcune sigle sindacali e i stessi rappresentati della regione sottovalutarono. Il risultato – afferma Romaniello – e' quello che oggi per la ennesima volta viene denunciato. Sulla vicenda LASME le responsabilità sono diverse ed articolate, basti pensare al comportamento dei rappresentati del centro destra e di quelle sigle sindacali firmatarie dell'accordo che tra l'altro non sono nemmeno state in grado di fare le verifiche previste, firmando l'intesa per la collocazione dei lavoratori in mobilita'. La stessa Regione, che giustificò la firma della intesa con la ridicola motivazione che il referendum (irregolare) fatto fra i lavoratori aveva modificato la decisione dell'assemblea, non ha mai attivato la richiesta di verifica e ne ha mai promosso alcun incontro per avviare l'eventuale processo di reindustrializzazione di una parte del sito, subendo in silenzio la posizione della Lasme che alla fine dei due anni di CIGS non ha voluto fare richiesta di cassa integrazione in deroga. In questa come per altre vertenze, siamo in presenza di comportamenti inadeguati e superficiali di più parti che molto probabilmente considerano secondario il diritto al lavoro oltre che il dovere di difendere quello che si perde a causa di scelte unilaterali delle imprese. Basti ricordare che la Lasme chiuse a Melfi per rafforzare il sito ligure e che pare oggi ridimensiona per portare all'estero una parte di commesse per solo ragioni di profitto".

"Quanto alla vicenda degli operai della Sata – continua Romaniello – dopo l’iniziativa che ho assunto unitariamente ad altri colleghi del Consiglio, martedì prossimo in occasione della nuova seduta presenteremo una mozione perché Consiglio e Giunta facciano sentire la propria netta posizione nei confronti del management Fiat che deve dar corso alla sentenza della Corte d’Appello del Tribunale di Potenza. Sarà l’occasione per unificare anche la mozione riferita alle minacce subite da lavoratori sempre della Fiat presentata in aula il 14 febbraio scorso. Sinistra Ecologia Libertà di Basilicata come in tutta Italia e' a fianco dei lavoratori e dei sui rappresentanti, Fiom e Cgil nella difesa del diritto al lavoro sancito dalla nostra Costituzione”.

    Condividi l'articolo su: