Romaniello: ancora in ritardo su ammortizzatori sociali

“Confronto politico e non solo tecnico su ammortizzatori sociali”

“Ancora una volta, il confronto fra Regioni e Governo sugli ammortizzatori sociali avviene in ritardo e con tante incertezze per il futuro di alcune migliaia di famiglie. Non si tratta di riaprire un confronto solo sulla entità delle risorse che il Governo deve mettere a disposizione e tantomeno lasciare ai tecnici il confronto con il Ministero che rischierebbe di essere svolto prevalentemente su aspetti tecnici-procedurali partendo dagli assunti che quanto stabilito dal governo non può essere modificato”. E’ quanto sostiene il capogruppo Sel in Consiglio regionale, Giannino Romaniello, per il quale “il confronto deve essere politico partendo dall'assunto che le azioni messe in atto da questo Governo in tema di sostegno alla ripresa ed alla occupazione, come dimostrano i dati di Bankitalia e Camere di Commercio, non solo non hanno prodotti effetti positivi, ma in alcuni caso hanno peggiorato la condizione di imprese e lavoratori”.

“Ai lavoratori interessati dagli ammortizzatori in deroga – aggiunge – va garantito il diritto a percepirli per tutto l'anno 2013. Il Governo, innanzitutto, ma anche la stessa Regione se necessario devono trovare le risorse pur in una difficile fase congiunturale in cui sicuramente non possono pagare il costo della crisi i lavoratori che hanno perso il lavoro per responsabilità della politica e del sistema delle imprese. Si facciano tutti i confronti possibili e necessari partendo – dice Romaniello – da un primo imprescindibile assunto: diritto dei lavoratori a percepire una indennità che tra l'altro è molto misera e serve solo a farli sopravvivere piuttosto che vivere con dignità. Tra l'altro – continua il capogruppo Sel – evidenzio che anche in quest'anno si sono continuate a spendere risorse per la formazione le cui finalità andrebbero adeguatamente indagate, anche in considerazione che la stessa comunità europea ha autorizzato ad utilizzare il Fondo sociale europeo per il finanziamento degli ammortizzatori. Sostegno e formazione mirata piuttosto che generica funzionano meglio ed in assenza di risorse necessarie a tenere insieme questi due strumenti, bisogna privilegiare il sostegno al reddito. Ancora una volta, per chi non vuole capire – conclude Romaniello – bisogna prendere atto che c'è bisogno di una vera riforma degli ammortizzatori nel nostro paese, giusto l'opposto della controriforma della Fornero e cioè della istituzione del reddito minimo e abolizione di tutte le altre forme (circa 10 norme) oggi esistenti che rimangono, alcune, inaccessibili per tanti lavoratori”.

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