Chiesta al Governo la riapertura di un “tavolo nazionale” sulla gestione della risorsa acqua. Mozione di Mollica, Falotico e Navazio sulla riduzione delle spese di funzionamento degli enti
Il Consiglio regionale della Basilicata, che si è riunito oggi a Potenza, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che impegna la Giunta regionale “a chiedere al Governo di riaprire immediatamente un tavolo nazionale che riconsideri lo stato della regolazione nella gestione delle risorse idriche, superando una troppo lunga fase di transizione cosicché le proficue relazioni intrattenute fra Puglia e Basilicata possano essere definite in un quadro di reciproche compatibilità”.
Il documento impegna la Giunta“a sostenere in ogni sede e modo che per queste ragioni ogni pretesa di implementazione dei flussi, anche mediante la realizzazione di nuovi vettori per il trasferimento della risorsa idrica lucana, prefigurata dal progetto del ‘raddoppio della canna del Sinni’, non può essere condivisa sia per conclamate e accertate ragioni di sostenibilità tecnica e ambientale, sia per il persistere di un quadro tuttora transitivo che va tuttavia definito dentro un’aggiornata formulazione dell’Accordo di Programma. Accordo che, avendo per oggetto l’uso condiviso dell’acqua, va rilanciato come strumento coordinato di pianificazione e gestione delle risorse idriche, come regolatore degli interventi miranti alla difesa del suolo e alla tutela dei corpi idrici in Basilicata”, ed a sostenere inoltre “l’esigenza di affidare ad un Soggetto gestore, che veda la piena e diretta partecipazione delle Regioni e anche dello Stato, dell’accumulo e della distribuzione che funga da garante e da titolare delle grandi scelte di pianificazione”.
Il Consiglio regionale ritiene che “l’esigenza che la definizione di una strategia di gestione e distribuzione delle risorse idriche lucane per i fini interni e nelle relazioni con altri contesti regionali venga sostenuta da una nuova puntuale ricognizione della quantità di risorse idriche effettivamente disponibili nonché da un bilancio del loro impiego complessivo. Ribadisce, inoltre, “la piena condivisione delle premesse su cui fu costruito l’Accordo del 1999, fondato sul superamento delle problematiche e dei conflitti legati alla differente disponibilità e fabbisogni idrici di Basilicata e Puglia riconoscendo l’importanza dell’acqua quale elemento indispensabile alla vita e allo sviluppo economico che deve essere utilizzato in modo ‘solidale e consapevole’”.
L’Assemblea giudica inoltre “positivamente gli effetti prodotti dall’Accordo soprattutto per la parte nella quale si applica il concetto di valutazione economica dell’acqua ai fini del recupero dei costi del servizio, del recupero di risorse finanziarie per far fronte alle problematiche ambientali connesse alla realizzazione di sistemi di infrastrutture idriche e nei quali si da luogo alle attività di pianificazione e gestione delle risorse idriche condivise sulla conoscenza del sistema fisico, del bilancio idrico, dei fabbisogni per i diversi usi e per la definizione della tariffa dell’acqua all’ingrosso”, e ritiene che “pertanto l’Accordo di Programma una risorsa strategica che va implementata e aggiornata alla luce delle modificazioni intervenute e collocata nel quadro della nuova governance del sistema idrico meridionale all’interno del distretto idrografico dell’Appennino meridionale”.
Dopo l’intervento del consigliere Pagliuca (Pdl) e la relazione svolta dal presidente De Filippo sono intervenuti nel dibattito i consiglieri regionali Mollica (Mpa), Falotico (Plb), Mattia e Napoli (Pdl), Straziuso, Braia e Dalessandro (Pd), Romaniello (Sel) e Autilio(Idv).
L’Assemblea ha inoltre deciso di iscrivere all’ordine del giorno della prossima seduta una mozione proposta dai consiglieri Falotico (Plb), Navazio (Ial) e Mollica (Mpa) con la quale si chiede “la riduzione delle spese di funzionamento delle società partecipate ed enti controllati o vigilati dalla Regione Basilicata". Con il documento si impegna la Giunta regionale “a procedere, in fase di rinnovo degli organi delle società Acquedotto lucano spa, Acqua spa, Sel spa, Metapontum Agrobios spa, alla rideterminazione dei compensi spettanti ai presidenti e/o amministratori, nella misura massima del 70 per cento dell'indennità lorda spettante al consigliere regionale; a rideterminare nella misura massima del 30 per cento di quello spettante al presidente il compenso per i componenti dei consigli di amministrazione”. I consiglieri chiedono, altresì, che la Giunta si impegni “ad adeguare, entro 30 giorni di approvazione della mozione, il compenso dei direttori generali delle società nella misura massima di quello spettante al direttore generale della Giunta regionale e a presentare, negli stessi tempi, laddove i compensi degli amministratori degli enti siano previsti da apposite norme di legge, idoneo disegno di legge di rideterminazione delle indennità”.