Risorse idriche, Mattia: adeguare strategia regionale

Il consigliere del Pdl riferendosi all’approvazione all’unanimità del ddl riguardante la ratifica dell'intesa tra la Regione Campania e la Regione Basilicata auspica l’approvazione di una riforma organica della governance nel comparto idrico

“L’approvazione ieri in Consiglio regionale, all’unanimità, del ddl riguardante la ratifica dell'intesa interregionale tra la Regione Campania e la Regione Basilicata per consentire l'accorpamento dell'Autorità di bacino interregionale del fiume Sele all'Autorità di bacino regionale di Campania sud ed interregionale per il bacino idrografico del fiume Sele, è solo un tassello del mosaico più complessivo da realizzare per adeguare la strategia della Regione sulla gestione delle risorse idriche a cominciare dalla riforma degli enti che a vario titolo si occupano dell’erogazione dell’acqua ad uso civile, agricolo ed industriale”. E’ il commento del consigliere regionale Franco Mattia (Pdl) sottolineando che “le novità, di cui tener conto, sono da una parte la proroga del regime commissariale all’Eipli sino a tutto il 2014 e il ddl della Giunta di accorpamento dei tre Consorzi di Bonifica in un unico ente consortile. La proroga della funzionalità dell’Eipli rispetto ad ipotesi di soppressione e di trasferimento di compiti e funzione ad Acqua spa, perseguite unitariamente dai Governi regionali De Filippo e Vendola, è sicuramente una buona notizia che consentirà di portare a compimento le opere già appaltate per 200 milioni di euro e di dare corso al piano di risanamento finanziario già definito dal commissario Saverio Riccardi.

“La presa di coscienza sulla sostenibilità e scarsità dell’acqua, nonché sulla fragilità delle opere strutturali – afferma ancora Mattia – ha suscitato nell’ultimo decennio una notevole riconsiderazione del settore idrico, anche in termini di leggi e normative. A questa presa di coscienza è seguito l’avvio, agli inizi degli anni 90, del processo di riorganizzazione del settore idrico. Processo lungo e difficile che solo recentemente sta avendo una concreta attuazione. La legge 36/94 (cosiddetta legge ‘Galli’ ) ha portato profonde innovazioni per la razionalizzazione del settore potabile e degli enti gestori, ma ha anche reso possibile, con l’articolo 17, un forte coinvolgimento dello Stato, per ciò che concerne la realizzazione e la gestione delle opere di trasferimento interregionale dell’acqua, consentendo, altresì, di sottoscrivere Accordi di Programma fra Regioni che condividono il sostegno reciproco per i propri fabbisogni. Su tali basi, le Regioni Basilicata e Puglia, di concerto con l’allora Ministero dei Lavori Pubblici, hanno sottoscritto in data 5 agosto 1999 un ‘Accordo di Programma’ volto a definire un quadro di riferimento a regime delle risorse idriche condivise dalle due Regioni. E’ da sottolineare che l’accordo Basilicata – Puglia, costituisce il primo esempio in Italia per una collaborazione fattiva, mutualistica e solidale di un buon governo delle acque. Nelle motivazioni e negli obiettivi dell’Accordo di Programma Basilicata – Puglia, preminente – evidenzia Mattia – è da considerare la verifica del rapporto disponibilità/fabbisogni, sia nello stato attuale, che nella prospettiva temporale. Ciò, al fine di mettere in condizione l’Autorità di Governo di programmare gli usi dell’acqua condivisa, fra territori serviti e fra usi alternativi, anche in funzione di eventuali emergenze idriche”.

“Adesso – conclude il consigliere del Pdl – è tempo di approvare una riforma organica della governance nel comparto idrico senza fermarsi al ddl sui Consorzi di Bonifica”.

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