Riorganizzazione reparti cardiologia, interrogazione di Rosa

Il capogruppo Lb-Fdi parla “di una logica di riorganizzazione contorta che penalizza sempre e solo la qualità dell’assistenza dei pazienti ricoverati, preservando l’onerosa istituzione di posizioni mediche privilegiate”

&ldquo;I punti cardine della riorganizzazione del Sistema sanitario regionale avviata con la legge regionale n. 2 del 12 gennaio 2017, come dichiarato dallo stesso presidente Pittella, erano &lsquo;qualit&agrave; dei servizi, appropriatezza, efficacia delle cure, razionalizzazione delle risorse in un&rsquo;ottica non ragionieristica ma di tutela della salute del cittadino&rsquo;. Ma il percorso di riorganizzazione rivela, man mano, provvedimenti in evidente contraddizione con i principi sopra enunciati, e in particolar modo, con la razionalizzazione della spesa&rdquo;.<br /><br />E&rsquo; quanto afferma il capogruppo di Laboratorio Basilicata &ndash; Fratelli d&rsquo;Italia Gianni Rosa, a parere del quale l&rsquo;ultimo esempio &egrave; quello relativo &ldquo;alla deliberazione del 7 aprile scorso del direttore generale dell&rsquo;Azienda ospedaliera regionale &lsquo;San Carlo&rsquo; Maglietta, che istituisce le Strutture complesse di cardiologia, private, per&ograve;, della terapia intensiva, presso i presidi ospedalieri di Lagonegro e Villa d&rsquo;Agri&rdquo;.<br /><br />Rosa ha presentato un&rsquo;interrogazione a risposta immediata al presidente della Giunta regionale in cui chiede &ldquo;una verifica del suddetto provvedimento e le motivazioni per le quali l&rsquo;Azienda ospedaliera San Carlo ritiene di stringente necessit&agrave; l&rsquo;istituzione delle Unit&agrave; operative complesse di cardiologia per i due presidi ospedalieri&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Da notizie informali &ndash; aggiunge Rosa apprendiamo che, nel corso dello scorso anno, &egrave; stata prospettata, in diverse forme, una riorganizzazione delle cardiologie: declassandole da &lsquo;terapia intensiva&rsquo; a reparti normali, con una logistica, quindi, che compromette la qualit&agrave; e la tempestivit&agrave; delle cure dei pazienti ricoverati. Gi&agrave; all&rsquo;epoca fu sollevata, da una parte del personale medico responsabile di questi reparti, la forte preoccupazione per i risvolti che un cambiamento di questo tipo avrebbe prodotto nella qualit&agrave; dell&rsquo;assistenza ai pazienti acuti instabili cardiologici. Non arrivando a un accordo sulla riorganizzazione, il direttore generale Maglietta pensa bene di istituire le Unit&agrave; operative complesse di cardiologia nei presidi ospedalieri di Lagonegro e Villa d&rsquo;Agri. Un&rsquo;unit&agrave; operativa complessa, lo ricordiamo, richiede, a differenza di un&rsquo;unit&agrave; dipartimentale semplice, l&rsquo;istituzione di un primariato di cardiologia, operazione che comporterebbe un notevole aumento delle spese. Infatti per il mantenimento dei primariati di cardiologia nei tre presidi ospedalieri annessi al San Carlo, &egrave; stata quantificata una spesa di circa 800.000 euro per i prossimi tre anni, per la sola Provincia di Potenza. In parole molto semplici succede che, prima, per effetto della riorganizzazione, le Unit&agrave; operative complesse di cardiologia Utic diventano Unit&agrave; operative semplici dipartimentali e adesso, in virt&ugrave; della medesima riorganizzazione, si ritorna all&rsquo;Unit&agrave; operativa complessa, e, quindi, a due primari in pi&ugrave;, senza Utic che offre ai pazienti maggiore assistenza e cure pi&ugrave; appropriate&rdquo;.<br /><br />Per Gianni Rosa si tratta &ldquo;di una logica di riorganizzazione contorta che, in un periodo di razionalizzazione delle risorse, penalizza sempre e solo la qualit&agrave; dell&rsquo;assistenza dei pazienti ricoverati, preservando l&rsquo;onerosa istituzione di posizioni mediche privilegiate. Ci auguriamo che Pittella ci fornisca una risposta convincente, tenendo bene a mente quello che lui stesso ha dichiarato e cio&egrave; che la riorganizzazione sanitaria deve muoversi in una logica di tutela della salute del cittadino. Prima di ogni altra cosa&rdquo;.&nbsp;

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