Riordino funzioni Province, audizioni in prima Commissione

Ascoltati i dirigenti della Regione, Marsico e Libutti. All’attenzione dell’organismo consiliare anche la proposta di atto transattivo con la Curatela fallimentare del Salumificio lucano spa

Torna all&rsquo;attenzione della prima Commissione consiliare, presieduta da Vito Santarsiero (Pd), il disegno di legge che detta disposizioni per il riordino delle funzioni provinciali in attuazione della legge n.56 del 7 aprile 2014. Sull&rsquo;argomento sono stati auditi il dirigente generale del dipartimento Presidenza della Giunta regionale, Vito Marsico e il dirigente dell&rsquo;ufficio Autonomie locali e decentramento amministrativo, Emilio Libutti.<br /><br />&ldquo;Il 31 ottobre 2015 &egrave; il termine entro il quale le Regioni, se non vogliono incorrere in sanzioni, devono approvare i provvedimenti relativi al trasferimento delle funzioni non fondamentali&nbsp; delle Province&rdquo;. Lo ha detto il dirigente generale Vito Marsico il quale ha spiegato la finalit&agrave; del testo legislativo che si pone come obiettivo strategico di garantire la qualit&agrave; e l&rsquo;efficienza dei servizi erogati ai cittadini e di salvaguardare le professionalit&agrave; e i posti di lavoro del personale delle Province. &ldquo;Sulla base delle pi&ugrave; recenti evoluzioni del quadro normativo di riferimento &ndash; ha aggiunto Marsico -, la Giunta regionale ha predisposto alcuni emendamenti al testo originario. Allo stato attuale &ndash; ha precisato -, sono circa 110 i dipendenti delle Province di Potenza e Matera adibiti alle funzioni non fondamentali (assistenza all&rsquo;infanzia, cultura, protezione civile, attivit&agrave; produttive, turismo, sport e tempo libero) che dovrebbero essere riallocati in gran parte presso la Regione e gli enti subregionali o presso i Comuni interessati. Duecentocinquanta sono, invece, i dipendenti dei Centri per l&rsquo;impiego, dell&rsquo;Apofil e di Ageforma. Per questi ultimi &ndash; ha proseguito il dirigente generale &ndash; l&rsquo;intenzione &egrave; di collocarli nella costituenda Agenzia regionale per la formazione e il lavoro. Per quanto riguarda la spesa necessaria, circa 10 milioni di euro, si pensa alle risorse Fse&rdquo;. Emilio Libutti ha poi chiarito che &ldquo;il disegno di legge in discussione punta esclusivamente alla definizione delle funzioni fondamentali e di quelle non fondamentali. Per quanto riguarda il tema del personale &ndash; ha precisato &ndash; a cascata dovranno essere predisposti una serie di atti amministrativi&rdquo;.<br /><br />Sono intervenuti nel dibattito i consiglieri Napoli (Pdl-Fi), Rosa (Lb-Fdi), Galante (Ri), Cifarelli (Pd), Mollica (Udc) e Romaniello (Gm). Il presidente Santarsiero dopo aver ringraziato i dirigenti per il contributo offerto alla discussione, ha ribadito la necessit&agrave; di approvare la legge regionale entro il mese di ottobre. Ha chiesto, quindi, ai dirigenti in audizione, l&rsquo;elaborazione di un quadro di sintesi delle normative di riferimento e dei fabbisogni relativi alla collocazione del personale programmando per la prossima seduta la prosecuzione dell&rsquo;esame del disegno di legge.<br /><br />Precedentemente l&rsquo;organismo consiliare aveva audito il dirigente dell&rsquo;ufficio Legale e del contenzioso della Giunta regionale, Pasquale Golia e il funzionario dell&rsquo;ufficio Provveditorato, Antonio Spano in merito alla delibera di Giunta &ldquo;Proposta di atto transattivo con la Curatela fallimentare del Salumificio lucano spa per il rilascio degli immobili di propriet&agrave; della Regione Basilicata&rdquo;.<br /><br />Il dirigente dell&rsquo;ufficio Legale e del contenzioso della Giunta regionale, Pasquale Golia, dopo aver ripercorso le varie tappe del contenzioso fra la Regione Basilicata e la Curatela fallimentare del Salumificio lucano spa ha spiegato che &ldquo;la proposta transattiva rappresenta una buona soluzione per riacquistare la disponibilit&agrave; dell&rsquo;immobile. L&rsquo;importo da versare alla Curatela fallimentare sarebbe di circa 57 mila euro e permetterebbe di ottenere la cessione delle attrezzature e di pagare gli oneri di custodia. L&rsquo;importo che si sarebbe dovuto versare inizialmente per la cessione delle attrezzature, pari a 190 mila euro, avrebbe comportato anche un maggiore aggravio di spesa per l&rsquo;Iva, 41,8 mila euro generando una spesa complessiva di 231,8 mila euro&rdquo;. &ldquo;L&rsquo;accordo raggiunto &ndash; ha detto Spano &ndash; &egrave; il frutto di una serie di confronti con la Curatela fallimentare che hanno portato ad una definizione bonaria della questione&rdquo;. Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Cifarelli (Pd), Romaniello e Pace (Gm), Rosa (Lb-Fdi), Mollica (Cd) e Napoli (Pdl-Fi). Al termine del confronto il presidente Santarsiero ha chiesto di acquisire ulteriore documentazione per meglio approfondire l&rsquo;argomento.<br /><br />Presenti ai lavori della Commissione consiliare oltre al presidente Vito Santarsiero (Pd) i consiglieri Vincenzo Robortella e Roberto Cifarelli (Pd), Luigi Bradascio (Pp), Aurelio Pace e Giannino Romaniello (Gm), Gianni Rosa (Lb-Fdi), Francesco Mollica (Udc), Francesco Pietrantuono (Psi), Paolo Galante (Ri), Michele Napoli (Pdl-Fi).<br />

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