Riforma Titolo V, il 2/4 riunione del Consiglio regionale

Lacorazza: “Consigli regionali protagonisti del cambiamento, che deve riguardare anche lo Stato. Serve un nuovo patto fra i diversi livelli istituzionali, che privilegi gli interessi reali dei cittadini e delle imprese”

Mercoled&igrave; 2 aprile i Consigli regionali si riuniranno contemporaneamente per esaminare le proposte di riforma del bicameralismo e del Titolo V della Costituzione presentate dal Governo. Fra questi anche il Consiglio regionale della Basilicata: la Conferenza dei capigruppo ha deciso oggi che in quella data sar&agrave; il presidente Lacorazza ad aprire i lavori dell&rsquo;Assemblea, facendo il punto sulle riforme costituzionali e sulla discussione avviata in tutte le Regioni. Seguir&agrave; il dibattito al termine del quale &egrave; prevista l&#39;approvazione di una risoluzione.<br /><br />Alla base della discussione sulle riforme un documento della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative regionali nel quale si chiede, in particolare, che il nuovo Senato delle Autonomie abbia potere di iniziativa legislativa nelle materie di interesse delle autonomie locali, che possa valutare le proposte normative dell&#39;Unione europea e che su alcune materie (leggi costituzionali e di revisione della Costituzione, leggi elettorali e principi fondamentali delle leggi elettorali regionali, leggi riguardanti i principi della legislazione concorrente e leggi sulle funzioni fondamentali dei Comuni e delle Citt&agrave; metropolitane, leggi relative all&#39;attuazione dell&#39;articolo 119 della Costituzione, con particolare attenzione alla finanza locale e regionale, leggi in materia di tutela delle minoranze linguistiche) il procedimento legislativo rimanga bicamerale. Quanto alla riforma del Titolo V, i presidenti dei Consigli regionali hanno gi&agrave; detto di non condividere la proposta di eliminare la competenza legislativa concorrente, perch&eacute; almeno in alcune materie (ambiente e urbanistica, innanzitutto) resta ferma la necessit&agrave; di uno &ldquo;svolgimento regionale&rdquo; dei principi fissati dal legislatore statale. E dovrebbe essere proprio il nuovo Senato delle Autonomie a limitare il contenzioso fra Stato e Regioni sulle materie concorrenti. Nel documento viene sottolineato, infine, il ruolo fondamentale delle Regioni nella ridefinizione dei livelli territoriali di governo.<br /><br />&ldquo;Le Assemblee legislative regionali devono essere protagoniste del cambiamento, che deve riguardare nel suo insieme la funzionalit&agrave;, l&rsquo;organizzazione ed i costi di tutto il sistema pubblico, cio&egrave; dello Stato – afferma il presidente del Consiglio regionale Piero Lacorazza -. Accettare la sfida delle riforme significa costruire un nuovo patto fra i diversi livelli istituzionali, che privilegi gli interessi reali dei cittadini e delle imprese: &egrave; per risolvere i loro problemi che occorre ridefinire quali e quanti livelli istituzionali dovranno esistere in futuro. Ma partendo dal basso, cio&egrave; dall&rsquo;attenzione alle istituzioni di prossimit&agrave;, che incontrano tutti i giorni i cittadini e conoscono i problemi della comunit&agrave;, fino alla necessit&agrave; di semplificare e di rendere pi&ugrave; trasparenti i procedimenti e di diminuire i costi. In questo senso continueremo ad operare anche in Consiglio regionale, dove ci apprestiamo ad approvare nuove misure condivise con tutti i consiglieri per garantire un migliore funzionamento dell&rsquo;Assemblea e procedure pi&ugrave; trasparenti&rdquo;.<br />

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