“Sono circa 600 le aziende agricole e zootecniche registrate alle Cciaa di Potenza e di Matera in meno. Di queste 255 attive in meno, tra il III trimestre 2012 e il III trimestre 2011. Dopo aver evitato l’emorragia di posti di lavoro nei primi sei mesi dell’anno, mantenendo alta l’occupazione nelle campagne, l’agricoltura arresta la dinamica positiva e purtroppo inverte la rotta”. Lo afferma il responsabile dell’Ufficio Economico della Cia Paolo Carbone commentando i dati diffusi dall’Istat. “Complice la crisi – spiega Carbone – è in corso una riorganizzazione della struttura aziendale che da un lato mette completamente fuori mercato le micro imprese e i piccoli produttori e dall’altro favorisce l’aggregazione e il rafforzamento dimensionale delle aziende più grandi e competitive che continuano ad assumere manodopera, anche se in rallentamento rispetto ai mesi precedenti. Gli alti costi produttivi, la “stangata” dell’Imu e la burocrazia elefantiaca – dice il dirigente della Cia – hanno pesato enormemente sulla gestione delle aziende. Senza contare che la terribile siccità di quest’estate ha inciso sulla vendemmia 2012 contribuendo a ridurre i quantitativi dell’8 per cento e aver tagliato del 20 per cento le coltivazioni di pomodoro da industria. Tutti problemi -conclude Carbone- che hanno contribuito a determinare nel terzo trimestre un calo dell’occupazione nel settore e la mortalità di aziende che al III trimestre 2012 in Basilicata sono attive in 18.610 contro le 19.265 dello stesso periodo del 2011". bas 03