Il consigliere regionale del Gruppo misto: “A rendere ancora più indigesti questi disservizi il fatto che ormai il canone Rai rappresenta una tassa di possesso inserita nella bolletta elettrica e non un tributo pagato per un servizio”
“Già nel 2013 in seguito ad un incontro con i cittadini di Acerenza, Genzano di Lucania e Oppido Lucano, dove si riscontravano difficoltà per la ricezione del segnale televisivo, il sottoscritto chiese un incontro con Rai e Corecom”. A ricordarlo il consigliere regionale del Gruppo misto che ha aderito ad art.1 Mdp, Giannino Romaniello che continua: “se in passato molti corregionali sono stati costretti a continui disagi e disservizi legati al passaggio dall’analogico al digitale terrestre è inaccettabile che a tutt’oggi, si manifestano disservizi e disagi per la ricezione dei canali televisivo ed in particolare per quanto riguarda Rai Tre, se si considera ad esempio, che sul versante Materano, il segnale arriva da Martina Franca (Taranto), mentre a Roccanova e Rotondella il segnale arriva da Caggiano (Salerno), costringendo, quindi, gli abitanti di tali territori a vedere le edizioni dei Tg pugliesi e campani”.<br /><br />“In una fascia a forte densità demografica anziana – sottolinea Romaniello – la privazione di un servizio di pubblica utilità, e cioè l’impossibilità di poter utilizzare il mezzo televisivo come forma di informazione che per taluni cittadini rappresenta l’unica fonte di relazione con quanto accade sul territorio regionale in merito a provvedimenti delle Istituzioni locali o riguardo all’eventuale interruzione di forniture di utenze di base e fondamentali, come l’erogazione idrica ed energetica, o alle informazioni relative alla viabilità sulle principali arterie regionali, aggiunge ulteriori disagi a queste fasce di popolazione che già sopportano disagi su altri servizi quali trasporti, sanità, etc… A rendere ancora più indigesti questi disservizi – aggiunge Romaniello – il fatto che ormai il canone Rai rappresenta una tassa di possesso inserita nella bolletta elettrica e non un tributo pagato per un servizio. Con la precedente regolamentazione ovviamente, chi non riceveva il segnale delle emittenze televisive poteva non pagare il canone o provare quanto meno a non pagarlo, ma ora, con la tassa di possesso chiunque abbia un televisore in casa è tenuto a pagarlo, considerando anche che il costo del canone è spalmato su le sei fatture dell’energia elettrica”.<br /><br />“Alla luce del permanere delle criticità pur riconoscendo la positiva azione del Corecom e dei comuni interessati si ritiene indispensabile un intervento della Giunta e dell’intero Consiglio regionale nei confronti della Rai per rimuovere le criticità esistenti garantendo a tutti i cittadini il diritto ad avere un servizio efficiente considerato il costo, sicuramente non irrisorio del canone”. <br />