Regione, progressioni economiche: Cgil replica a Usb

“Il comunicato dell’Usb diffuso nei giorni scorsi finalizzato a gettar fango sui rappresentanti dei lavoratori della Regione è il frutto di un malriuscito “copia e incolla” di altri comunicati già diramati dalla stessa USB e per questo privo di chiarezza”. E’ la replica di Tiziana Brienza (rsu Cgil della Regione Basilicata a un comunicato Usb relativo ai criteri delle progressioni economiche.
“E’ vero che il 19 febbraio scorso (un mese fa – e non si capisce perché l’USB lo comunichi solo oggi) sono stati sottoscritti l’accordo sui criteri delle progressioni orizzontali e fondo s.a. 2017. Di questo – aggiunge Brienza – i lavoratori sono stati ampiamente informati.
Quello che invece non sanno è che agli incontri della delegazione trattante del 20 dicembre (riunione con discussione/confronto e sottoscrizione pre-intesa) e del 19 febbraio (riunione con nuova discussione e sottoscrizione definitiva) la USB, così come ad onor del vero altre sigle sindacali ed RSU, non hanno partecipato, precludendosi in autonomia la possibilità di sottoporsi al confronto e di esercitare il diritto/DOVERE di rappresentanza. D’altronde le “assenze” della RSU sono evidenti nei documenti citati.
Pertanto “l’assoluta contrarietà” all’accordo sulle progressioni economiche, cui fanno riferimento i rappresentanti USB, non è riportata né nel citato accordo tantomeno in inesistenti “dichiarazioni a verbale”.
E’ strumentale la scelta di non “esserci” e lasciare la patata bollente nelle mani di altri per poi poter “urlare” “io non c’ero…….hanno fatto tutto i confederali e i territoriali”.
Certo essere presenti significa doversi assumere delle responsabilità. Essere presenti e puntuali (e non arrivare “dopo” e andar via “prima”, segnando soltanto la presenza) comporta dover mettere in conto che quando ci si candida a rappresentare i lavoratori bisogna farlo sapendo che con questa scelta ci si assume anche l’onere di farlo in condizioni ed ORARI non sempre “comodi”, fosse anche la vigilia di Natale.
Le proposte non vanno solo “inviate”, ma vanno “portate” al tavolo di confronto e se giuste vanno difese con forza. Non esistono rappresentanti dei lavoratori “per corrispondenza”, o se ce ne sono non appartengono alla sigla che ho scelto di rappresentare.
Riguardo poi ai confusi riferimenti a “fonti”, “capitoli di bilancio”, “performance”, “contratti preconfezionati” e riferimenti normativi vari ed in “libertà”, invito la RSU USB, come già suggerito durante la sua breve presenza, in sede di tavolo tecnico a consultare sempre il CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) oggi contratto delle Funzioni Locali coordinando la lettura con le nuove norme in materia di Performance.
Questo anche al fine di rendere una “effettiva e chiara” informazione a chi ha la pazienza di leggere i suoi proclami.
Nell’oscuro comunicato c’è anche il tentativo maldestro, già operato ai tavoli, di attribuirsi “sensibilità” e “meriti” rispetto al tema del “Piano di Formazione” portato avanti dalla scrivente e temporaneamente risolto mediante lo stralcio del punteggio da attribuire all’”arricchimento professionale”, relativo ai corsi di formazione, fino alla elaborazione ed approvazione del Piano stesso che deve garantire formazione obbligatoria e trasversale a tutte le categorie di lavoratori.
Il punteggio non attribuito alla formazione autorizzata dall’Ente è stato riportato in aumento sull’”esperienza professionale” (ossia l’anzianità di servizio).
Quello che non è chiaro è il motivo per cui i lavoratori dovrebbero esprimersi sui citati criteri in maniera anonima e non apertamente.
Infine, la “subalternità alle politiche governative……….” denunciata nel comunicato USB non può essere attribuita al sindacato che rappresento, così come alla CGIL non appartengono rappresentanti ed affini “armonizzati” dal CICO in sede di attribuzione delle posizioni organizzative”.

bas 02

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