Il consigliere regionale del Gruppo misto: “Renzi e Napolitano, il vecchio e il nuovo contro la partecipazione democratica”
“Il superamento del quorum in Basilicata è sicuramente un fatto positivo al netto dei dati di Comuni come Viggiano, Corleto e Gorgoglione influenzati dagli effetti economici che la presenza delle estrazioni determina sull’economia locale”. E’ quanto affermato dal consigliere regionale del Gruppo misto, Giannino Romaniello, dopo l’esito del referendum.<br /><br />“Un risultato – continua Romaniello – che deve impegnare le autonomie locali, ma prima di tutte la Regione a voltare pagina ed assumere il tema della tutela ambientale, ed in particolare della difesa della salute dei cittadini, in modo prioritario e su cui impegnare risorse per costruire un sistema di monitoraggio con tecnologie e competenze professionali tra le più avanzate”.<br /><br />“La Fondazione ambientale, come quella sanitaria – afferma il consigliere – vanno rese operative in tempi rapidi concordando con tutti gli altri centri interessati un programma di attività in grado di dare primi risultati scientificamente attendibili entro i prossimi 12 mesi”.<br /><br />“Ritornando al referendum – sottolinea Romaniello – è scandaloso che un ex capo dello Stato non vada a votare, una personalità che sta tra Parlamento italiano e quello europeo, fatta eccezione per un periodo breve relativo alla IV legislatura, da oltre 60 anni nelle istituzioni, alla faccia del rinnovamento e del cambiamento, per non parlare del Presidente del Consiglio i cui toni sono andati ben oltre il consentito ad un rappresentante delle istituzioni, confermando la sua arroganza e non rispetto nei confronti dei cittadini dei territori in cui si effettuano estrazioni che stanno subendo danni in termini ambientali ed economici, in particolare nei settori del turismo e dell’agricoltura. Si abbia rispetto – dice Romaniello – di chi da semplice cittadino ha giustamente esercitato il diritto/dovere di voto”.<br /><br />“Se si pensa che ormai alle elezioni – specifica Romaniello – vanno a votare meno del 60 per cento, dal punto di vista politico siamo ben oltre il 50 per cento di chi esercita il diritto di voto. Molti non hanno titolo a parlare considerato che sono stati eletti a seguito di partecipazione ben al di sotto del 50 per cento e, pertanto, prendano atto del risultato e lo rispettino, adottando scelte adeguate alla volontà di coloro che hanno votato e votato Sì”.<br />