Referendum petrolio: Napoli: ritrovare autorevolezza mancata

Per il capogruppo Pdl-Fi occorre andare “verso quella svolta richiesta dai cittadini nell’utilizzo delle risorse finanziarie per pensare al futuro della regione, interpretando il comune e diffuso sentimento dei lucani verso il petrolio”

&ldquo;Ridurre ad un s&igrave; o ad un no ai quesiti referendari la complessa questione del petrolio, l&rsquo;esperienza fortemente negativa di gestione delle royalties e nel rapporto con lo Stato &egrave; a dir poco riduttivo. Il tema centrale &egrave; dare alla Regione quell&rsquo;autorevolezza che sinora &egrave; mancata e pensare al futuro della nostra comunit&agrave; che sinora non ha ottenuto i benefici che si aspettava&rdquo;. E&rsquo; questa la posizione de Gruppo del Pdl – Forza Italia illustrata in aula dal capogruppo Michele Napoli che ha motivato il voto favorevole senza per&ograve; risparmiare considerazioni e valutazioni critiche sull&rsquo;operato di questa e delle giunte regionali precedenti. &ldquo;Lo stato di partenza &ndash; ha detto &ndash; &egrave; che non si &egrave; mostrata la capacit&agrave; di farci trovare pronti ad accogliere l&rsquo;autentica sfida dello sviluppo sostenibile che &egrave; l&rsquo;autentica stella polare del cammino che ci attende&rdquo;.<br /><br />Napoli ha citato &ldquo;un dato significativo: nel 1998 (anno di firma del primo accordo sul petrolio) il tasso di povert&agrave; era al 24,6%, nel 2014 &egrave; salito al 25,4%. Una classe dirigente che si rispetta &ndash; ha detto &ndash; deve usare il linguaggio della verit&agrave; sia perch&eacute; l&rsquo;atteggiamento iniziale assunto dal Presidente Pittella nell&rsquo;ormai famosa conferenza stampa dell&rsquo; 1-0 diventato poi 4-0, vale a dire, quelli che sarebbero i goal-risultati dell&rsquo;interlocuzione con il Governo, trasformati in autentici autogoal, non ha dato autorevolezza e sia per l&rsquo;incapacit&agrave; dimostrata per la salvaguardia dell&rsquo;ambiente, del territorio e della salute pubblica&rdquo;.<br />In proposito, il capogruppo del Pdl – Fi, ha ricordato che &ldquo;tra i ritardi e le grave inadempienze accumulati, nell&rsquo;intesa di programma del 1998 c&rsquo;erano misure ed azioni precise di monitoraggio ambientale che solo 12 anni dopo si &egrave; cominciato ad attuare con l&rsquo;istituzione dell&rsquo;Osservatorio Ambientale con una spesa di 10 miliardi delle vecchie lire e togliendo all&rsquo;Arpab ogni competenza e funzione specifici con i risultati che tutti conoscono. Anche sul piano delle infrastrutture, snodo fondamentale per lo sviluppo produttivo e l&rsquo;attrattivit&agrave; di investimenti, oltre che per favorire la mobilit&agrave; dei cittadini, i contenuti di intese e protocolli sono rimasti solo sulla carta&rdquo;.<br /><br />Con il richiamo &ldquo;ad una riflessione approfondita rispetto allo scenario geopolitico internazionale che si apre a seguito del calo di quotazione del greggio e alla conseguente riduzione delle royalties&rdquo;, Napoli ha invitato &ldquo;a procedere verso quella svolta richiesta dai cittadini nell&rsquo;utilizzo delle risorse finanziarie derivanti per pensare al futuro della regione, interpretando il comune e diffuso sentimento dei lucani verso il petrolio, a partire da un protagonismo politico ed istituzionale decisamente pi&ugrave; incisivo&rdquo;.&nbsp;

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