Referendum petrolio, Lacorazza: “Primo obiettivo raggiunto”

Con la Sardegna salgono a cinque le Regioni che hanno approvato i quesiti referendari. “La leale collaborazione fra Stato e Regioni, enti locali e territori, si alimenta se questi ultimi non vengono esclusi dalle decisioni che li riguardano”

&ldquo;Con la decisione assunta oggi dal Consiglio regionale della Sardegna abbiamo raggiunto le condizioni minime previste dall&rsquo;art. 75 della Costituzione per poter proporre un referendum abrogativo: cinque Regioni o la sottoscrizione di 500 mila elettori. Ma l&rsquo;imminente pronunciamento di altre Regioni carica ancor pi&ugrave; di significato la scelta del referendum, che al di l&agrave; dei tecnicismi serve a riaffermare con chiarezza che la leale collaborazione fra lo Stato e le Regioni, gli enti locali e i territori, si alimenta se questi ultimi non vengono esclusi dalle decisioni che li riguardano&rdquo;.<br /><br />Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Piero Lacorazza, commentando l&rsquo;approvazione da parte del Consiglio regionale della Sardegna dei sei quesiti referendari per l&rsquo;abrogazione di alcune parti dell&rsquo;art. 38 della legge n.133/2014 (sblocca Italia) e di alcune norme ad esso correlate, e dell&rsquo;art. 35 della legge n. 134/2012 (decreto sviluppo). Gli stessi quesiti sono stati approvati sabato scorso dalla Basilicata, Regione capofila, e successivamente dalle Assemblee legislative di Marche, Molise, Puglia e Sardegna.&nbsp;Prima del 30 settembre, data entro la quale i quesiti dovranno essere depositati presso gli uffici della Corte di Cassazione, si riuniranno anche i Consigli regionali di Sicilia, Abruzzo, Veneto, Campania, Calabria, Liguria ed Umbria.<br /><br />A parere di Lacorazza &ldquo;l&rsquo;iniziativa istituzionale assunta dalle Regioni, oltre alla naturale funzione di rappresentanza dei territori, serve anche oggettivamente a riaprire il dibattito sul futuro di questi enti, chiamati ad aggiornare il proprio ruolo di presidio democratico e di governo del territorio&rdquo;.<br />

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