Reddito minimo di inserimento, Perrino: “Ancora ritardi”

Il consigliere regionale del M5s riferisce della risposta ad una interrogazione su tale tema data in Consiglio regionale dall’assessore Franconi

&ldquo;Nell&rsquo;ultima seduta di Consiglio regionale, chiusasi ancora una volta per mancanza del numero legale e fortemente condizionata dalla ormai stucchevole guerra interna al Pd, l&rsquo;assessore Franconi ha finalmente risposto ad una nostra interrogazione (datata novembre 2015) sui ritardi nell&rsquo;avvio del &lsquo;programma per un reddito minimo di inserimento&rsquo;&rdquo;.<br /><br />Lo evidenzia il consigliere regionale del M5s Gianni Perrino aggiungendo che &ldquo;dopo un anno di pura propaganda e annunci che avevano il solo scopo di riempire inutilmente pagine di giornali, quello che Pittella definisce &lsquo;reddito minimo di inserimento&rsquo; ma che non &egrave; altro che un rimborso spese forfettario (ammontante da 450 euro ad un massimo di 550 euro mensili), non &egrave; ancora partito. Questa &egrave; l&rsquo;unica certezza che emerge dalle parole della Franconi che in aula, ancora una volta, si &egrave; limitata a leggere meccanicamente la solita velina redatta dal competente ufficio regionale&rdquo;.<br /><br />&ldquo;I motivi del ritardo &ndash; continua – sono sempre gli stessi e difficilmente riusciamo a scorgere una soluzione a breve termine. La Giunta Pittella considera la misura come &lsquo;sperimentale&rsquo; e fatta di &lsquo;soluzioni e percorsi amministrativi inediti&rsquo;. Come ben sappiamo, il bando era strutturato per 2 categorie: una composta dai fuoriusciti dalla mobilit&agrave; in deroga (categoria a), l&rsquo;altra da cittadini disoccupati o inoccupati con Isee al di sotto di 9000 euro (categoria b). Le prime falle del programma pittelliano sono emerse a seguito dell&rsquo;introduzione del nuovo modello Isee; ma, stando a quanto affermato dalla Franconi, vi sono altri problemi, sempre di carattere burocratico, relativi ai profili professionali dei beneficiari, alla loro residenza e alle sedi di realizzazione dei progetti per l&rsquo;inserimento nel mondo del lavoro&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Nel frattempo &ndash; dice Perrino – la Regione ha istituito l&rsquo;ennesima agenzia regionale, la Lab (Lavoro e apprendimento Basilicata): l&rsquo;agenzia dovrebbe essere il &lsquo;baricentro&rsquo; nella gestione degli aiuti a favore di chi &egrave; in cerca di occupazione, curando sia gli ammortizzatori sociali classici (cigo, cigs, mobilit&agrave; ordinaria, in deroga, ecc.), sia il &lsquo;tutoraggio&rsquo; per il reinserimento nel mondo del lavoro. La Lab &egrave; il nuovo contenitore di realt&agrave; ampiamente fallimentari (dal punto di vista dell&rsquo;efficacia nel trovare lavoro a chi non ce l&rsquo;ha) ed ha come unico obiettivo quello di garantire un lavoro a chi gi&agrave; ce l&rsquo;ha: ovvero &lsquo;risistemare&rsquo; il personale degli attuali centri per l&rsquo;impiego (ex uffici di collocamento) e delle agenzie di formazione della provincia di Potenza (Apof-il) e di Matera (Ageforma)&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Nella Lab &ndash; aggiunge – non c&rsquo;&egrave; alcun elemento di novit&agrave; che possa&nbsp; davvero far sperare in una riorganizzazione innovativa e, finalmente, moderna dei servizi regionali all&rsquo;occupazione. Alla luce di quanto dichiarato dalla Franconi, anche il &lsquo;reddito minimo di inserimento&rsquo; si sta piano piano trasformando in un mostro burocratico, lontano anni luce dagli scopi nobili che si dovrebbe prefiggere una vera e stabile misura di sostegno al reddito delle persone e delle famiglie in difficolt&agrave; economica. Le misure messe in campo fino ad ora dai governi nazionali e regionali si sono rivelate un vero e proprio flop: garanzia giovani, jobs act e tirocini formativi. Sono pochi i nuovi posti di lavoro creati e la povert&agrave; (assoluta e relativa) continua a crescere&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Il presidente Pittella &ndash; conclude Perrino &ndash; anzich&eacute;&nbsp; piagnucolare e fare leva sul ricatto occupazionale (pensiamo allo stop del Cova di Viggiano), venga nella competente commissione consiliare a discutere seriamente su misure strutturali quali il &lsquo;reddito di cittadinanza&rsquo; o di dignit&agrave;.<br /><br />L.C.<br />

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