La discussione della mozione, primo firmatari il consigliere del Pdl, Gianni Rosa, non si è tenuta in Consiglio regionale per mancanza del numero legale
“Il 21 settembre 2012 – ricorda Rosa – è stata presentata una interrogazione con la quale si poneva all’attenzione della Giunta la notizia apparsa sugli organi di stampa che metteva in evidenza i livelli di radioattività superiori alla norma riscontrati nei calanchi tra Pisticci e Ferrandina. Con l’interrogazione – continua Rosa – si chiedeva di conosce: se la notizia riguardante la possibile presenza di rifiuti tossici evidenziata dall’inchiesta di Basilicata24 corrispondesse al vero; quali sono i risultati delle analisi condotte dagli enti regionali se esistenti e se sono state intraprese ulteriori azioni di monitoraggio ambientale”.
“Inoltre – ricorda Rosa – in considerazione del fatto che la notizia era diventata di enorme rilevanza presso la popolazione residente nella zona e che destava preoccupazione sull’origine e le cause del particolare fenomeno rilevato, si chiedeva l’immediato intervento dell’Arpab, ovvero dell’Asm, per determinare compiutamente le cause ed i motivi del fenomeno segnalato e le relative prescrizioni”.
Considerando il fatto che il Dipartimento Ambiente, nel novembre scorso, rispondeva all’interrogazione affermando che “ in riscontro alla nota (…) si precisa che trattandosi di presumibili rifiuti tossici illegali e non essendo stato investito dalla Magistratura, l’Ufficio scrivente non ha notizie inerenti la problematica in oggetto”, si ritiene che “l’Ufficio con la sua nota – dice Rosa – non abbia risposto alle domande poste, non evidenziando i risultati degli eventuali riscontri effettuati dagli enti regionali e, soprattutto, non dice nulla rispetto alla richiesta di un immediato intervento finalizzato alla tutela del territorio e della popolazione. Inoltre si rileva che la Regione Basilicata ha il dovere di salvaguardare la salute dei cittadini e di tutelare il territorio, oneri dai quali non può esimersi, mentre alla Magistratura spetta il compito di indagare sulla eventuale esistenza di reati”.
Alla luce di quanto esposto, con la mozione si impegna la Giunta regionale: “ a dare immediato mandato agli enti regionali competenti ad effettuare i dovuti riscontri e, nel caso, a porre in essere i necessari provvedimenti; a verificare se gli uffici competenti hanno operato correttamente, ponendo in essere tutte le attività di controllo che leggi e regolamenti in vigore pongono a loro carico e ad informare, entro 30 giorni, il Consiglio regionale sull’evoluzione della vicenda”.