Radice replica a Benedetto

L'ex consigliere regionale interviene con alcune precisazioni sulle affermazioni dell'esponente del Centro democratico

&ldquo;Controbattere a questioni politiche con attacchi personali mi fa ritenere che si &egrave; colto nel segno nell&rsquo;affermare ci&ograve; che ho scritto qualche giorno fa. Occorre essere ben informati su ci&ograve; che si dice altrimenti si corre il rischio di continuare a fare figuracce. Sarebbe bastato poco al consigliere Benedetto accertare quanto affermato sulla mia persona per essere pi&ugrave; prudente, utilizzando termini che sulla sua bocca stonano. Prima questione: io non percepisco un vitalizio di 4000 euro al mese, ma 1873 euro netti, beneficiando di una norma che non &egrave; &lsquo;ad personam&rsquo; per me e di cui beneficer&agrave; anche il Cons. Benedetto.&nbsp; E&rsquo; grave, per chi svolge il ruolo di vice presidente del Consiglio regionale, diffondere notizie non veritiere. Seconda questione: io nella pubblica amministrazione sono entrato attraverso pubblici concorsi, Comunit&agrave; Montana del Vulture prima, Regione Basilicata dopo, vincendo il concorso da dirigente da esterno. Parr&agrave; strano al consigliere Benedetto ma nessuno mi ha regalato nulla. Terza questione: ha fatto bene il consigliere Benedetto a ricordarmi i tanti scheletri negli armadi perch&eacute; sono talmente tanti che mi rovinano addosso ogni qual volta li apro. E allora per liberarmi la coscienza lo invito a produrre alla Procura della Repubblica tutto quanto in suo possesso nei miei confronti, prendendo si da ora l&rsquo;impegno a non denunciarlo per diffamazione&rdquo;. Inizia con queste precisazioni la replica dell&rsquo;ex consigliere regionale Aldo Michele Radice alle affermazioni contenute in una nota del consigliere Nicola Benedetto (Consiglio Informa / basilicatanet, 04 marzo 2013, ore 10,41).<br /><br />&ldquo;L&rsquo;italiano &egrave; materia difficile &ndash; aggiunge Radice – e l&rsquo;uso dei termini va misurato soprattutto quando alcuni di essi mal si addicono alla bocca di chi li pronuncia. Mi riferisco al termine &lsquo;moralit&agrave;&rsquo; utilizzato da chi con la pi&ugrave; spregiudicata facilit&agrave; si &egrave; proposto per la candidatura a destra e a manca, chiedendo nella pi&ugrave; beata incoscienza sostegno politico anche al sottoscritto e ai quattro amici al bar, che gli hanno consentito di sedere oggi in Consiglio regionale. Darmi del neo grillino, credo in senso dispregiativo, mi fa ritenere che poco abbia Benedetto capito quanto da me scritto in precedenza. Ma ci&ograve; mi da comunque l&rsquo;occasione per ribadire pubblicamente che non sono un grillino: n&eacute; ho votato alla Camera il Movimento 5 Stelle, n&eacute; ho fatto per loro propaganda elettorale, n&eacute; ho simpatia. Le ragioni di averli tirati in ballo non erano sicuramente per &lsquo;captatio benevolentiae&rsquo;, della qual cosa mi interessa ben poco, ma pi&ugrave; semplicemente per segnalare che anche in Basilicata le condizioni politiche vengono a modificarsi rispetto ad una situazione stagnante, che da anni viviamo. Non pensavo certo di fare lesa maest&agrave; menzionandoli. Una regola per chi entra in politica non &egrave; solo quella di giudicare, ma &egrave; soprattutto quella di essere giudicato&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Attenzione per&ograve; ad assumere da subito atteggiamenti supponenti di chi si ritiene migliore di altri &ndash; conclude Radice -, sentendosi gi&agrave; arrivato e per questo di esprimere giudizi su chi non si conosce o lo si conosce solo per sentito dire. Informarsi approfonditamente &egrave; dunque d&rsquo;obbligo. Una cosa &egrave; certa: io sono sempre stato un uomo libero, poco avvezzo ai compromessi, e, senza mai offendere nessuno, continuer&ograve; ad esprimere le mie opinioni e a fare le mie battaglie politiche. Se io poi sono quello da combattere, mi sembra cosa di poco conto, visto che da moltissimo tempo sono fuori dalla scena politica regionale. Se si vuole invece combattere le mie opinioni allora sono pronto a qualsiasi confronto, sapendo per&ograve; anche con chi e dove, senza barricarsi dietro un simbolo&rdquo;.<br />

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