“È il momento che ci si assuma la responsabilità di uscire dal cono d’ombra e decidere il completamento del collegamento della Basilicata, delle aree Zes e di Matera al sistema ferroviario nazionale”
“Della questione Ferrovie dello Stato a Matera se ne è parlato in tutte le salse, tranne che in quella Pugliese. Sulla scelta iniziale di collegare Matera alle Ferrovie dello Stato sul versante Ferrandina, piuttosto che in direzione Puglia, potrebbe aver pesato il condizionamento delle Ferrovie Appulo Lucane (FAL), interessate a gestire ‘“in condizione di monopolio’ il collegamento fra Matera e Bari. Questa decisione ha di fatto privato Matera di quanto le spetta di diritto: essere collegata al circuito ferroviario nazionale su un percorso integrato Adriatico-Tirreno, e non solo come tratto finale e senza sbocchi. Un diritto che le fu ‘“riconosciuto’ già nel 1902 dall’allora Primo Ministro Zanardelli, in visita alla città con il Re Vittorio Emanuele III”. Lo afferma il consigliere regionale Vincenzo Acito (Fi) che aggiunge: “In tempi più recenti, ovvero a partire dagli anni ’80, a fronte delle ingenti risorse spese negli ultimi 40 anni, rileviamo un errore strategico clamoroso: aver voluto ostinatamente mantenere l’asse di sviluppo della rete ferroviaria su Ferrandina, nonostante le evidenti problematiche tecniche che hanno portato ad importanti ed impegnative variazioni di spesa, con costi e problemi geotecnici notevolmente superiori a quelli che si sarebbero verificati preferendo il ‘versante adriatico’”.
“Approvato e finanziato il collegamento con Ferrandina – prosegue l’esponente di Forza Italia -, crediamo che sia ormai imprescindibile completare la connessione nella direzione della Puglia e della vicina Gioia del Colle, per consentire a Matera di essere annessa alla dorsale ferroviaria adriatica, sia per il traffico delle persone che delle merci. Le FAL, in Basilicata, hanno da sempre operato in condizione di privilegio. Lo scartamento ridotto (950 mm) oggi non consentirebbe alcun investimento della attività produttive e costituisce solo un vincolo insormontabile al trasporto delle merci sul tratto Bari Matera Ferrandina Salerno, ed alle connessioni con le aree ZES di Ferrandina e Taranto. Questo è il momento di voltare pagina, di uscire dalla sudditanza non solo psicologica con le FAL, di venire fuori dall’isolamento forzato per 120 anni. Il collegamento con Gioia del Colle sembra l’unica soluzione percorribile, perché consentirebbe la connessione con una rete elettrificata a doppio binario (gioia del Colle, sulla direttrice Bari-Taranto) rispetto al collegamento con Altamura, connessa alla Rete non elettrificata. Il tema ‘ferrovie a Matera’ è stato rappresentato, in Parlamento, numerose volte, nel corso degli anni, ad opera dei parlamentari lucani che hanno presentato diverse interrogazioni parlamentari: Cosimo Latronico, nel 2015, Felice Belisario nel 2010, Nicola Buccico nel 2007. Tutti volti ad indagare lo stato dell’arte dei lavori per la nuova tratta ferroviaria Ferrandina Matera/La Martella, iniziati nel 1986 e non mai terminati. L’unico ‘dato tangibile’ era la realizzazione della famigerata ‘Stazione Fantasma’ delle FS nei pressi di La Martella; tracciato e stazione costituiscono un’opera incompiuta, costata oltre 500 miliardi delle vecchie lire. In tempi più recenti anche Renzi ha evidenziato la necessità di ‘andare avanti con l’alta velocità, ma bisogna realizzare anche altre infrastrutture ferroviarie, cito il raddoppio ferroviario e anche la situazione di Matera. Il tema esiste’, come dichiarò in una intervista rilasciata a Luigi Leone, direttore di Primo Canale, nel 2015. L’impegno fu ereditato dal Governo Gentiloni, che nel 2017 disse ‘Trenitalia investirà ancora ma c’è ancora molto da fare, ad esempio qui in Basilicata dove abbiamo deciso di finanziare per i prossimi anni 210 milioni di euro per il completamento della Matera-Ferrandina’”.
“Finalmente, nel contratto di programma 2017-2021 – afferma ancora Acito – sono partiti gli investimenti fra ministero delle Infrastrutture e Rete Ferroviaria Italiana S.p.A, ed alla Matera Ferrandina furono destinate le risorse previste dalla legge di rilancio 2017 per la linea ferroviaria Ferrandina Matera, pari a 210 milioni di Euro. Dalla relazione di RFI – Rete Ferroviaria Italiana, del marzo 2021 ‘Nuova linea Ferrandina Matera La Martella’ per il collegamento di Matera con la rete ferroviaria Nazionale, si evince che la principale opera realizzata è la Galleria Miglionico, che si sviluppa per una lunghezza di circa 6,460 m., ma che riporta ancora tratti in cui l’arco rovescio, alcune nicchie e alcuni nicchioni, non sono stati completati. Le indagini strutturali condotte in fase di progettazione hanno anche evidenziato, per alcune tratte, un rilevante quadro fessurativo dei rivestimenti. Va anche evidenziato, infine, che nella galleria si è misurato sia in fase di costruzione che negli anni in fase di indagine geognostica per lo sviluppo della progettazione, la presenza di gas (principalmente metano). La zona interessata presenta criticità geologiche consolidate da decenni. Bisognerebbe chiedersi, quindi, il perché di questa scelta. Peraltro, gli investimenti sul raddoppio selettivo delle FAL, tratto Matera Bari, costituiscono un ulteriore finanziamento, sullo scartamento ridotto, che si sovrappone alla necessità di collegare Bari e Matera con lo scartamento ordinario. Con il finanziamento del raddoppio selettivo si corre il rischio di realizzare un nuovo collo di bottiglia nel collegamento sulla dorsale adriatica di Bari/Matera/resto della Basilicata su scartamento ordinario, per la sovrapposizione di finanziamenti pubblici sul collegamento Matera – dorsale Adriatica che interessano contemporaneamente le FAL e le FSI”.
“È il momento – conclude Acito – che ci si assuma la responsabilità di uscire dal cono d’ombra e decidere, finalmente, il completamento del collegamento della Basilicata, delle aree Zes e di Matera al sistema ferroviario nazionale a scartamento ordinario sull’ asse Adriatico – Tirreno ( Bari – Gioia del Colle – Matera – Ferrandina – Potenza – Salerno)”.