Il consigliere regionale del Pdl riporta i dati dell’indagine annuale de “Il Sole 24 Ore”, soffermandosi soprattutto sulle carenze dei servizi sanitari e sui problemi dei giovani
“Sono 107 le province italiane passate al setaccio dal Sole 24Ore per la pubblicazione, annuale, sulla qualità della vita. Nessuna sorpresa per quel che ci riguarda. Al netto dei proclami, smentiti dai dati, nessun miglioramento per il capoluogo lucano collocato al 76° posto. Matera segue a ruota, collocandosi al 77° posto. Quel che preoccupa è il ‘trend’ che fanno registrare entrambi i capoluoghi lucani, con picchi in settori importanti che spiegano le vere differenze tra noi e le città più accreditate”. E’ quanto afferma il consigliere regionale del Pdl Michele Napoli.
“Di certo non dipende dalla buona amministrazione, ad esempio – continua l’esponente politico -, il terzo posto di Potenza per la tipologia di clima che consente di guadagnare qualche posizione. Altri, invece, sono i fattori da considerare perché influenzati o determinati dalle scelte politiche che, risultati alla mano, si sono rivelate profondamente sbagliate. Nel comparto sanità, ad esempio. Il 102 posto di Potenza per tasso di emigrazione ospedaliera dimostra il fallimento delle politiche sanitarie messe in campo. Le strutture allocate sul territorio non rispondono alle esigenze della popolazione a dispetto delle chiacchiere messe artatamente in campo dal Governo regionale. Se poi al dato potentino sommiamo quello di Matera, che è addirittura ultima, resta da chiedersi quali siano le ragioni di una inutile quanto sterile difesa di un sistema sanitario che fa acqua da tutte le parti. Sarà forse la lottizzazione operata dai partiti del centrosinistra sulla sanità lucana la ragione di tanta inettitudine? La sanità lucana, con le dovute seppur rare eccezioni, gode di scarsa fiducia tant'è che i nostri concittadini si rivolgono ad altre strutture fuori dai confini regionali per sottoporsi alle cure che non siamo nelle condizioni di garantire”.
A parere di Napoli “la politica clientelare e lottizzante del centro sinistra oggi viene smascherata, fino a mostrare tutte le sue lacune. È evidente l’insoddisfazione della gente. Sia per quanto riguarda la qualità dei servizi che per la velocità d’accesso agli stessi. Spesso le lunghe liste d’attesa costringono a guardare altrove con conseguenze drammatiche sotto il profilo economico. Il deficit consolidato della sanità, pari ad oltre 36 milioni di euro al netto dei debiti contratti dalle disciolte Asl ancora in via di quantificazione, sta lì a dimostrarlo. Il Sole 24Ore, ad ogni modo, sgombra il campo dalle accuse di strumentalità e conferma la veridicità di quanto denunciamo da tempo. La sanità lucana ha bisogno di una revisione radicale, non più rinviabile. Ha bisogno di una svolta all'insegna del merito e dell'autonomia rispetto alle logiche politiche, vera piaga per l'intero sistema lucano. Basta con le protezioni ed i primari indicati da questa o quella forza politica. Basta con la inefficienza e basta col nascondersi dietro un dito”.
“Per ritornare ai dati della classifica – aggiunge ancora Napoli -, un altro elemento importante di riflessione viene dalla quota di rappresentanza dei giovani sull’intera popolazione regionale. Continua infatti a diminuire. Potenza all'89° posto, Matera al 95°. Cosa dire di più rispetto a ciò che andiamo denunciando da tempo. Anche in questo caso, giova ricordare che le politiche giovanili e occupazionali messe in campo hanno dato esiti diversi da quelli auspicati. I risultati della formazione, ambito nel quale siamo ai primi posti per numero di laureati sul totale della popolazione, non trovano riscontro nella capacità di trattenere i ragazzi dopo il completamento del ciclo di studi. La fuga di cervelli continua e con essa svaniscono le possibilità di ricostruire un territorio. Certo, la mobilità aiuta ad arricchire il proprio bagaglio di conoscenze e di esperienze sempre che si riesca ad attrarre sul territorio altrettanti giovani talentuosi. Su questo punto inutile dire che la Basilicata fa registrare dati sconcertanti. La popolazione che invecchia ne è la conferma. I dati statistici pubblicati ci inchiodano al cospetto di una realtà inequivocabile. Stiamo perdendo ogni occasione di crescita, la nostra classe dirigente al governo della regione dimostra lacune incolmabili dal punto di vista della programmazione. Questo il triste viatico verso un lento ma inesorabile declino a noi riservato da una pessima classe politica di governo”.