Qualità credito, Napoli: in Basilicata decollo difficoltoso

Per il consigliere regionale “la qualità del credito in Basilicata stenta a migliorare ed è ancora alta la percentuale dei crediti deteriorarti delle imprese”

&ldquo;In Basilicata le condizioni del mercato del credito stentano a migliorare sul versante qualitativo, facendo registrare le imprese una percentuale di crediti deteriorati sui crediti totali del 32,1 per cento, nettamente maggiore della media nazionale (25,1 per cento) e ben lontana da quella che si riscontra in altri contesti territoriali come la Provincia di Bolzano(8,80 %), il Friuli Venezia Giulia o il Piemonte(18,8 %)&rdquo;.<br /><br />A dichiararlo, in una nota, il consigliere regionale, Michele Napoli, sulla base di uno Studio pubblicato nei giorni scorsi da Confartigianato su dati Banca d&rsquo;Italia.<br /><br />&ldquo;La qualit&agrave; del credito risulta leggermente migliore se si analizzano i dati relativi alla piccole imprese – aggiunge Napoli – registrandosi in Italia una quota di crediti deteriorati del 23,5 per cento, che per le piccole imprese lucane sale al 29,1 per cento&rdquo;.<br /><br />&ldquo;E&rsquo; proprio dalle risultanze dello Studio di Confartigianato – spiega Napoli – che emerge come le restrizioni nell&rsquo;erogazione del credito che si osservano in Basilicata dipendono dalla pi&ugrave; alta rischiosit&agrave; che le banche attribuiscono alle piccole e medie imprese, un elemento rispetto al quale la Regione potrebbe e dovrebbe fare di pi&ugrave; attraverso un valido sistema di garanzie in favore delle imprese&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Se all&rsquo;analisi di Confartigianato si aggiunge che i tassi di interesse effettivo per le operazioni a breve termine che le piccole imprese lucane sono costrette a pagare risultano maggiori di 1,5 punti percentuali rispetto alla media italiana – conclude il Vice presidente del Consiglio regionale – emerge per davvero un quadro a tinte fosche delle dinamiche creditizie in Basilicata, che occorre invertire al pi&ugrave; presto mediante strumenti come il microcredito, che in passato hanno riscosso successo presso la platea delle micro imprese, rappresentando per le stesse una utile boccata d&rsquo;ossigeno in attesa di migliori condizioni del tessuto produttivo legate ad una crescita economica pi&ugrave; favorevole&rdquo;.<br />

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