"Senza voler fare i moralisti ad ogni costo, mi sembra che la “determina dirigenziale” della Provincia di Potenza che affida all’impresa della famiglia Di Lascio la fornitura di carburante per le auto blu della stessa, sia il classico specchietto per le allodole da mettere in primo piano per non parlare chiaramente di crisi politica e di litigi all’interno del PD partito di governo in Regione e Provincia". E' quanto afferma il capogruppo di Futuro e Libertà alla Provincia di Potenza, Giuseppe Morero.
Per Morero – più che mai è necessario pensare ad un nuovo rapporto tra politica e morale. Alla politica spetta precisare i valori fondamentali di ogni Comunità. L’impegno politico ha come fine specifico il bene di una comunità pubblica intendendo il bene comune come bene generale e non come somma di interessi particolari e personali. Una dottrina morale e civica dovrebbe avere una riflessione articolata sulla persona umana identificando in essa il suo punto di partenza, il suo punto di arrivo ed il ineludibile punto di riferimento. Lo Stato, la Politica, l’ Economia, il Lavoro, la Città devono essere al suo servizio. E’ pienamente da accogliere la tesi Kantiana per la quale la persona deve essere considerata sempre come fine mai unicamente come mezzo".
Per l'esponente finiano "il criterio morale fondamentale dell’agire politico è quello di promuovere il bene comune: vale a dire il bene di tutto l’uomo, il bene di ogni uomo e di tutti gli uomini (e quindi non solo personali o di filiera) . Valori quali la vita, la libertà, la famiglia, la cultura, l’economia, il lavoro che sono fattori essenziali della vita democratica possono essere tutelati ed incrementati solo attraverso l’assunzione di un metodo generale con cui si compiono le scelte politiche consistenti nella responsabile collaborazione e partecipazione di tutti. Bisogna avere uno stile politico coraggioso e innovatore che deve essere in linea con quello che la Tradizione Classica e il Nuovo Testamento chiamano Parresia, cioè la libertà di chiamare le cose con il loro nome e di rifiutare l’accidia politica che intende liquidare sulla base del dogma del pari valore di ogni opinione o credenza qualunque tipo di proposta senza declinare le ragioni per cui quel rispetto vada concesso".