“L’ennesima iniziativa dell'Anci nazionale per l’avvio di un tavolo Anci – Ministero della Giustizia sulla chiusura delle sedi distaccate dei tribunali e dei Giudici di Pace e quindi per contribuire a realizzare le condizioni per tenere aperte tali sedi giudiziarie, scaricando di fatto sui Comuni i problemi gestionali che ne discendono, va nella direzione indicata da tempo dal Consiglio Provinciale di Potenza per scongiurare la soppressione di una ventina di uffici di giudice di pace nella nostra regione”. E’ quanto sottolinea il consigliere provinciale di Potenza Vittorio Prinzi esprimendo “pieno sostegno all’azione attivata dall’Anci in quanto la Giustizia non e' una funzione propria dei Comuni ed è compito dello Stato assicurarla con un servizio efficiente per i cittadini. Anche per quanto riguarda l’Ufficio del Giudice di Pace di Viggiano la soluzione del Ministero di Giustizia sarebbe quella che il Comune si debba fare carico di tutti i costi e magari qualcuno può pure pensare che, in caso di mancata ottemperanza al decreto ministeriale, la chiusura degli uffici dei giudici di pace è responsabilita' dei Comuni. Questo sarebbe veramente intollerabile''.
Nel mettere in guardia sulla scadenza ravvicinata fissata al 29 aprile prossimo per l’attività dei Giudici di Pace che figurano a rischio nell’elenco del Ministero, Prinzi evidenzia “gli effetti fortemente penalizzanti che produrrebbe l'accorpamento di tutte le questioni di competenza del giudice di pace di ben nove uffici, tra l’altro di un’area così vasta che va dall’Alto Bradano alla Val d’Agri, alla sede unica di Potenza”.
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