Province, Romaniello: grazie al Pd democrazia va in soffitta

Per il consigliere del Gruppo misto “le forze che sostengono la giunta regionale hanno perso una occasione per provare a determinare le condizioni al fini di realizzare un cambiamento nella pratica politica e sui contenuti programmatici”

&quot;Quanto accaduto in quest&rsquo;ultime settimane sulle candidature per il presidente della Provincia di Potenza conferma in modo inequivocabile che la modifica della legge sulla elezione fatta dal Governo a trazione Pd ha rappresentato uno scippo ai cittadini. Con la ingannevole promessa raccontata da Renzi di voler ridurre gli enti (abolizione delle Province) si &egrave; solo tolto ai cittadini il diritto di voto per scegliere i propri rappresentanti, mettendo nelle mani del ceto politico la elezione del presidente di un ente a cui si sono tagliate le risorse, lasciandogli per&ograve; compiti su materie importanti quali edilizia scolastica, ambiente e viabilit&agrave;. La democrazia &egrave; andata in soffitta grazie al Pd&rdquo;.<br /><br />E&rsquo; quanto dichiara il consigliere regionale del gruppo misto Giannino Romaniello.<br /><br />&ldquo;Alla Provincia di Potenza poi siamo al ridicolo. Infatti &ndash; aggiunge l&rsquo;esponente di Articolo Uno Mdp -, non vi sar&agrave; competizione essendoci un solo candidato che a questo punto &egrave; gi&agrave; presidente non essendo previsto nemmeno un minimo di quorum dei partecipanti. Sul versante della gestione politica poi, non ne parliamo. Le forze che si richiamano al centro – centro sinistra che sostengono la giunta regionale hanno aggiunto del loro e perso una occasione per provare a determinare le condizioni al fini di realizzare un cambiamento nella pratica politica e sui contenuti programmatici al fine di coinvolgere tutti coloro che sono interessati a verificare l&rsquo;esistenza di una volont&agrave; politica capace di tener conto della richiesta di cambiamento da parte dei cittadini emersa il 4 di marzo&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Da parte del Pd &ndash; aggiunge ancora Romaniello – si &egrave; voluto tenere fuori &lsquo;Liberi e uguali&rsquo; salvo poi, in modo poco elegante e con un pizzico di furbizia che nulla ha a che vedere con la politica, quella con la P maiuscola, chiederle di condividere una candidatura gi&agrave; decisa su altri tavoli. Fermo restando che non intendiamo esprimere giudizi sulle persone, questo lo lasciamo ad altri anche perch&eacute; &egrave; una pratica che non ci &egrave; mai appartenuta. Noi stiamo alla politica. Ancora una volta da parte del Pd registriamo un atteggiamento di chiusura a sinistra in linea con quanto fatto in questi cinque anni i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti i lucani. Si prosegue &ndash; conclude Romaniello – in una pratica politica di ostacolo per la costruzione di un campo largo per un&rsquo;alleanza democratica, civica e progressista capace di assumere il tema della discontinuit&agrave; e del cambiamento profondo di metodo, programmi e persone per difendere gli interessi dei lucani che sono prioritari rispetto al futuro dei singoli&rdquo;.<br />

    Condividi l'articolo su: