Province, Autilio: occasione per riordino enti e territorio

Per il consigliere regionale Idv “in un momento così difficile è importante tenere coesa la regione e le sue comunità locali e per la coesione della regione bisogna fare determinati sacrifici compreso quello di un possibile cambiamento del capoluogo”

“La posizione di Idv sulle Province è chiara: noi siamo per l’abolizione di tutte le Province. Ma, in attesa che ciò possa avvenire, di fronte al provvedimento del Governo nazionale, ci schieriamo per il mantenimento delle due Province attuali e, in subordine, per il riconoscimento a Matera della sede dell’eventuale Provincia unica lucana”. A sottolinearlo è il capogruppo di Idv in Consiglio regionale, Antonio Autilio, precisando di non aver potuto partecipare ieri al voto in Aula, dopo il suo intervento, perché impegnato a Matera nel primo incontro con gli ambasciatori e diplomatici in rappresentanza di una ventina di Paesi Africani in missione in Basilicata per gettare le basi di un programma di cooperazione.

“Ritengo – aggiunge Autilio – che dovremmo stare con i piedi per terra e prendere atto che esiste una sola soluzione dalla nostra regione, di un'unica Provincia che è l'unica condizione che può rimanere in questo territorio, secondo i rigidi parametri imposti dal Governo, e lavorare, magari, intorno a quella parte del documento del Consiglio che si riferisce ai valori ideali, culturali, storici sintetizzabili nell’identità lucana. E’ l’elemento fondamentale che ci deve distinguere in quanto cittadini di questa regione che comprendono come, in un momento così difficile, è importante tenere coesa la regione e le sue comunità locali, e per la coesione della regione bisogna fare determinati sacrifici, compreso quello di un possibile cambiamento del capoluogo da Potenza a Matera per quella sorta di maxi provincia che verrebbe realizzata. C’è dunque la necessità – sottolinea il capogruppo Idv – di garantire un territorio che viene ad essere privato di una storia collegata a una provincia che da tempo, appunto, organizzava la gestione intermedia di quel territorio, e dare, invece, a quel territorio la possibilità di avere il capoluogo, magari, gestendo in modo più razionale gli altri uffici. Capisco e comprendo anche che questo non è un aspetto semplice da poter facilmente risolvere, perché a cascata ci sono tanti altri aspetti che riguardano gli uffici governativi, gli uffici statali, insomma, la situazione è abbastanza complicata per responsabilità del Governo nazionale che pensa di poter fare riforme istituzionali delicatissime sulla testa dell’intero sistema delle autonomie locali, senza un riordino effettivo che, per noi, ripeto deve prevedere la soppressione delle Province”.

“Una riflessione ulteriore: mi chiedo – afferma Autilio – e chiedo ai partiti che senso ha tenere in vita province con limitatissime competenze, tra l’altro, composte non più di un organismo eletto direttamente dai cittadini come è accaduto sinora, ma su nomina dei sindaci. Sarebbe stata, quindi, questa l’occasione per poter cominciare a discutere seriamente su quelli che sono stati i motivi del ritardo del passato: ricordo che la legge 142/90 già prevedeva la unione e la fusione dei Comuni, ma noi non ne abbiamo mai parlato, anche nelle aree più omogenee dove si potevano immaginare delle fusioni e delle unioni dei comuni per la gestione associata dei servizi. Adesso, sotto l’impulso di provvedimenti governativi siamo costretti a fare le unioni dei Comuni; penso, però, che all’interno di un progetto di ampio respiro, la regione potrebbe immaginare in questa fase istituzionale di organizzare al meglio il proprio territorio regionale, magari, non più pensando alle Province, proprio perché non hanno più una competenza specifica e, invece, a quegli organismi intermedi che sono stati individuati nelle Aree programma e nelle Unioni dei Comuni che dovranno gestire direttamente i servizi ai cittadini e che possono veramente dare una nuova immagine della nostra regione e anche un nuovo modo di programmare lo sviluppo della nostra realtà territoriale”.

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