“L’indicazione che emerge dalla quarta edizione del rapporto dell’Osservatorio nazionale dei distretti italiani conferma che, attraverso l’organizzazione distrettuale, è possibile reggere meglio alla crisi industriale e, complessivamente, del mondo produttivo. E’ un incoraggiamento ad accelerare l’istituzione del Distretto energetico della Val d’Agri di cui si registra una fase di empasse”.
A sostenerlo è il consigliere provinciale di Potenza Vittorio Prinzi che aggiunge: “il 27,5% delle aziende presente nei Distretti prevede un aumento del fatturato, il 25,8% un aumento della produzione, il 18,8% un aumento della redditività; più della metà delle aziende prevede una stabilità in quasi tutti i parametri considerati. Ancora: i distretti che hanno l’impatto migliore rispetto agli effetti della crisi sono quelli ad alta tecnologia, innovazione e con attività della filiera energetica. Dunque una conferma a riprendere l’impegno a favore del Distretto energetico lucano che continua a rappresentare uno dei grandi investimenti che la Regione, già da anni, attraverso l’approvazione del Piano energetico e ambientale, intende realizzare. La creazione del Distretto energetico in Val d’Agri – continua Prinzi – è un importante impegno istituzionale in materia di energie rinnovabili, come già più volte preannunciato, nel corso di confronti pubblici e nei documenti della Regione".
"L’obiettivo del distretto è realizzare in Basilicata una rete di ricerca e trasferimento tecnologico in materia di energia. Il Distretto energetico promuoverà lo sviluppo di attività di ricerca, innovazione tecnologica ed alta formazione; sarà di stimolo all’insediamento nell’area di imprese che progettano e innovano; consentirà di realizzare, con il supporto della Sel (Società Energetica Lucana), impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Si tratta di dare gambe al percorso individuato di una industrializzazione sostenibile per un territorio – dice ancora il consigliere provinciale – che già oggi contribuisce in maniera significativa al fabbisogno energetico nazionale. Il progetto è finalizzato a mettere in rete tutti gli elementi riferiti alla produzione energetica, e quindi non solo derivante dal petrolio e dal gas, ma anche all’eolico, al solare, all’idro-elettrico, all’agroenergia, e con essi a promuovere tra l’altro la ricerca, l’innovazione, la formazione e l’insediamento di imprese specializzate nella produzione di materiali innovativi, impiantistica e componentistica per il miglioramento dell’efficienza energetica".
Nel sottolineare che “la nozione di Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata (Apea) è stata introdotta nell’ordinamento legislativo italiano dal D.Lgs. n. 112/98 (Bassanini), prevedendo che le Regioni disciplinino le aree industriali e le aree ecologicamente attrezzate, dotate delle infrastrutture e dei sistemi necessari a garantire la tutela della salute, della sicurezza e dell’ambiente”, Prinzi evidenzia che “è questo il futuro assetto da costruire per il sito industriale di Viggiano che va riconvertito in Apea superando tutte le criticità rappresentate dalle attività di estrazione e lavorazione petrolifere. La protezione ambientale, elemento centrale della programmazione di un’area Apea, costituisce solo uno dei tre pilastri su cui poggia lo sviluppo sostenibile ed ulteriori elementi debbono pertanto essere presi in considerazione perché si possa parlare di sviluppo sostenibile di area. Difatti, la presenza di un’area industriale in un territorio genera modifiche agli elementi che compongono il sistema ambientale, il sistema economico ed il sistema sociale in quanto i tre sistemi sono spesso interdipendenti”.
Prinzi ricorda infine "il progetto per la realizzazione di un parco energetico (denominato Valle dell’energia) finalizzato ad evidenziare le più avanzate tecnologie nel settore delle fonti energetiche rinnovabili e dell’efficienza energetica (anche con la realizzazione di un edificio dimostrativo ad emissioni zero ed energeticamente autosufficiente)".
BAS 05