"Far apparire San Fele come un centro dove appalti condizionino a tal punto forze misteriose o branchi di violenza è un’immagine distorta, che di certo il paese non merita, così come non merita tutto il territorio circostante".
È quanto ha dichiarato il vicepresidente del Consiglio provinciale di Potenza ed ex sindaco di San Fele Donato Sperduto in merito ad un recente articolo di stampa.
"L’informazione giornalistica, in questo periodo – aggiunge Sperduto – in Italia sta vivendo un duplice meccanismo viziato, in entrambi i casi però legato alla formula: “vittima-carnefice”. Il direttore di un quotidiano nazionale rischia il carcere per un articolo dai toni forti. E questo mi pare assurdo in nome della libertà di opinione seppure forte o non condivisibile. Realtà piccole e già di per sé scosse da eventi non ancora del tutto chiariti finiscono nella giostra mediatica della mistificazione, con un danno per tutto il sistema territoriale. Preciso anzitutto che a San Fele appalti in corso non ci sono e continueranno a non esserci per lo meno fino alla fine di quest’anno. Giochi di interesse, regolamenti di conti e quant’altro, allo stato appartengono solo alla migliore (o meglio alla più misera) dietrologia".
"C’è poi, umanamente più vivo – ha continuato Sperduto – il rispetto per chi ha subito un atto, accidentale o intimidatorio è da appurare, ma in ogni caso di per sé scioccante: e qui la mia solidarietà più sincera va a Maria Antonietta Musco, alla sua famiglia e al suo lavoro di segretaria comunale, svolto a San Fele e nella vicina Rapolla, con onestà e profonda dedizione istituzionale. Nel prossimo Consiglio comunale del 27 settembre, infatti, il sindaco di San Fele Gerardo Fasanella, proporrà tra gli ordini del giorno una mozione sulla vicenda. Il rispetto infine, unito alla fiducia – ha concluso Sperduto – va al lavoro che stanno svolgendo e continueranno a svolgere le forze dell’ordine, cui toccherà il compito esclusivo di trovare il bandolo della matassa, le dinamiche e gli eventuali colpevoli di una vicenda che, in una realtà tranquilla come la nostra, ha gettato un cono d’ombra e di confusione".
bas 08