“L’area del Senisese, nella quale si stanno svolgendo gli incontri riferiti all’avviso pubblico “Delocalizzazione, ammodernamento e riqualificazione delle Pmi esistenti", vive la stessa problematica della Val d’Agri: le royalties derivanti dalla cessione dell’acqua alla Puglia, come quelle del petrolio, non possono essere disperse in tanti rivoli ma vanno concentrate in pochi progetti-programmi finalizzati all’adeguamento delle infrastrutture viarie e civili essenziali, ai processi industriali e all’occupazione”.
E’ quanto sostiene il consigliere provinciale Vittorio Prinzi (Idv), aggiungendo che “se si vuole dare piena attuazione agli obiettivi del Programma Speciale Senisese e del P.O. Val d’Agri è indispensabile creare le condizioni per attrarre investimenti nelle aree industriali ed artigiane (Piani insediamenti artigiani e produttivi) delle due zone".
"La strada maestra da seguire è quella dei distretti industriali di specializzazione produttiva che prevedano a Senise insediamenti dell’industria alimentare per la trasformazione dei prodotti agricoli tipici e di qualità di cui il peperone è sicuramente il simbolo e a Viggiano insediamenti di attività energetiche dirette e dell’indotto allargate alle fonti di energia alternativa al petrolio e al gas. In entrambi i casi le fonti di approvvigionamento sono acqua ed energia che – conclude Prinzi – a Senise e Viggiano devono costare meno rispetto ad altre aree e altri nuclei industriali lucani allo scopo di convincere gruppi imprenditoriali nazionali ed esteri ad insediarsi in provincia di Potenza. Il modello industriale, ovviamente, non può che essere quello della piccola e media impresa”.
bas 07