Prov. Pz, presentati i risultati del progetto Aesculapius

Centonovantadue ore di formazione, 139 partecipanti, 2.763 ore formato (risultato del prodotto tra le ore complessive erogate e il numero di partecipanti). Sono alcuni dei dati emersi nel corso dell'iniziativa "Territori accoglienti", che si è svolta ieri nella sala consiliare della Provincia di Potenza, in piazza Mario Pagano, per presentare i risultati del progetto Aesculapius (Assistenza, Educazione Sociale e CUltura dell'Accoglienza Per un'Idea Universale di Salute).
"Questo incontro rappresenta l'epilogo del progetto formativo Aesculapius che assieme allo Sprar Potenza e a Corti di memoria – ha spiegato l'assessore provinciale alle Politiche sociali Paolo Pesacane – ha ottenuto il riconoscimento dell'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica. Un evento che si inserisce nel programma di iniziative della Settimana della Pace cominciata lo scorso 20 giugno in Provincia con la Giornata mondiale del rifugiato e proseguita con l'inaugurazione del Giardino della Pace a Sant'Arcangelo, la Festa del rifugiato a Rionero in Vulture, l'incontro con il premio Nobel per la pace Betty Williams e la visita del Dalai Lama. La presentazione dei risultati di Aesculapius, pur essendo un momento conclusivo del progetto, vuole essere anche il punto di partenza da cui dare continuità allo stesso nel futuro grazie alla rete che da subito verrà coinvolta anche in relazione alla questione Boreano".
Il progetto “Aesculapius”, riconosciuto dal Ministero tra i primi 10 a livello nazionale e ammesso a finanziamento del Fondo europeo per l’integrazione di cittadini di Paesi terzi, prevede una formazione del personale sanitario e socio-assistenziale dell'intero territorio provinciale sulla medicina transculturale e sulla mediazione culturale aperta al terzo settore e coinvolge l'Azienda Sanitaria di Potenza, l'azienda ospedaliera "San Carlo", l’Irccs-Crob di Rionero in Vulture, l'Ordine regionale dei Farmacisti, degli Psicologi, degli Assistenti sociali, la Fimmg, il Comune di Potenza, i soggetti responsabili delle aree POIS, la Cgil e la cooperativa "Punto e a capo”.
"E' emersa da un lato la partecipazione attiva del personale sanitario e socio-assistenziale alle attività formative, dimostrando un grande bisogno di confrontarsi su tematiche specifiche – ha affermato il responsabile coordinamento di progetto Nicola Coviello –  dall'altro si è evidenziata una scarsa consapevolezza degli immigrati rispetto ai servizi, ai diritti e alla loro esigibilità. Sta di fatto che gli immigrati si rivolgono al Sistema sanitario nazionale solo in caso di emergenza (pronto soccorso: 56%), ma i 2/3 si dichiarano soddisfatti delle cure ricevute. Lamentano, invece, una mancanza di supporto legale gratuito. Il fattore di successo del progetto Aesculapius risiede nella capacità di fornire una risposta a un bisogno latente degli operatori di confrontarsi per la prima volta su tematiche nuove per il territorio. Tra le novità importanti a favore degli immigrati ci sono la disponibilità di modulistica degli Enti coinvolti nella rete tradotta in inglese, francese, arabo e russo. Infine, è in via di implementazione la piattaforma on-line a supporto della gestione amministrativa delle pratiche burocratiche per i cittadini residenti nella provincia, vera innovazione per il territorio e strumento operativo per tutti i soggetti attuatori delle politiche sanitarie e sociali".
Nelle loro relazioni la psicologa e docente del corso di medicina transculturale Adela Gutierrez e il docente del corso sulla mediazione culturale Domenico Enrico Guaragna hanno sottolineato "la reale necessità di fare rete, anche partendo dal basso". In particolare Gutierrez ha auspicato la realizzazione di un processo simile a quello che ha portato, in molte Regioni, alla costituzione dei GRIS (Gruppi Regionali Immigrazione e Salute), che vedono la partecipazione delle istituzioni e del terzo settore, mentre Guaragna, nel denunciare la condizione di emarginazione in cui vivono molti immigrati, ha posto l’accento sulla necessità di non perdere la speranza. (r.a.)

bas 06

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