Dopo il premio di Legambiente nazionale come miglior buona prassi 2011 al programma “Scuole ecologiche in scuole sicure”, arriva un altro importante riconoscimento al modello energetico sostenibile messo in campo dalla Provincia di Potenza. A quest’ultima è stato infatti assegnato del premio speciale per il particolare impegno sulla formazione legata alla diffusione delle energie rinnovabili, nell’ambito del 4° Award per Klimaenergy 2011, la Fiera internazionale delle energie rinnovabili per usi commerciali e pubblici. La notizia è stata riportata, nella giornata odierna, dal Corriere della Sera.
“Ancora una volta, e con grande orgoglio, una piccola provincia nel cuore del Mezzogiorno d'Italia riceve – ha commentato il presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza – un importante premio e ottiene una valutazione positiva per la concreta realizzazione di un pensiero, di un nuovo modo di concepire le politiche energetiche e il rapporto con l’ambiente che ci circonda. Oltre che al premio Legambiente, infatti, il riconoscimento Klimaenergy 2011 si va ad aggiungere alla menzione speciale per il premio “Progetti sostenibili e green public procurement”, promosso dal Ministero dell'Economia e delle Finanze e del Consip, all’ammissione a finanziamento del progetto “Futurenergy” sull’incremento della mobilità a piedi e con bicicletta e al riconoscimento della Provincia di Potenza come struttura di supporto al patto dei sindaci”.
“Tutte attestazioni, queste, che in un difficile contesto come quello attuale caratterizzato da una drammatica crisi economica e da un confuso dibattito sull’abolizione delle province, confermano la giusta direzione intrapresa dalla Provincia di Potenza, il cui lavoro, passo dopo passo, porta ad ottenere risultati concreti che non sfuggono ai valutatori esterni. Per l’amministrazione provinciale, la sfida delle fonti rinnovabili rappresenta un’occasione di crescita culturale, sociale e nondimeno economica per il nostro territorio”.
“Una sfida – ha concluso- che stiamo affrontando fino in fondo, nella consapevolezza che il territorio che amministriamo, così come il resto del Paese, debba avere i piedi nella propria storia e la testa nel mondo e nella modernità”. (r.s.)
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