“Il referendum del 12 e 13 giugno 2011 non può passare nel dimenticatoio ed è per questo che condividiamo le osservazioni del coordinamento regionale acqua pubblica”. Lo dichiara Angelo Lamboglia, capogruppo dell’Italia dei Valori alla Provincia di Potenza.
“Dopo lo sforzo profuso dall'IdV per la raccolta delle firme, siamo stati i promotori dei quesiti referendari per l’abrogazione del legittimo impedimento e del nucleare, anche se il nostro quesito sulla gestione dell’acqua pubblica non è arrivato nelle urne, il partito ha sostenuto quello del comitato per l’acqua pubblica. Noi crediamo che l’acqua debba essere assolutamente un bene pubblico. Ad oggi – aggiunge Lamboglia – a distanza di un anno non è concepibile che tutto continui come se nulla fosse successo. Siamo convinti del fatto che la gestione pubblica dell'acqua non può essere garantita da una società disciplinata dal diritto privato e che vede nel profitto l'obiettivo primario da perseguire".
"Dunque la tornata referendaria del giugno 2011, per cui cittadini e militanti si sono prodigati, e speriamo non invano, che ha consentito ai cittadini di essere protagonisti di scelte che condizionano il pubblico interesse, non può certamente trasformarsi in un puro esercizio di democrazia fine a se stesso. E' opportuno pertanto – conclude Lamboglia – che la politica e le istituzioni si attivino ed aprano un confronto a 360 gradi che affronti da un lato la questione legata agli esiti referendari, e dall'altro la questione legata a sprechi e consulenze che sicuramente meritano una attenzione sempre maggiore”.
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