“Sono soddisfatto per l'unanime apprezzamento del consiglio sul metodo partecipativo e sull'impianto strategico del piano. I voti non favorevoli, i due contrari e altri di astensione, mescolano vicende locali, legittime e rispettabili, ed altre del tutto strumentali. Nonostante ciò voglio ringraziare l'enorme lavoro fatto dall'assessore alla Pubblica istruzione Rosaria Vicino, dagli uffici, guidati dalla dirigente Maria Cristina Caricati, dai consiglieri provinciali e dalla commissione competente presieduta da Antonio Rossino. Vorrei, inoltre, ringraziare i sindaci, i sindacati, i dirigenti scolastici e l’ufficio scolastico provinciale per il prezioso contributo offerto a questo lavoro”.
Lo ha dichiarato il presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza, durante l’assise di ieri, nel corso della quale è stato approvato con 18 voti a favore, due contrari da parte dei consiglieri Aurelio Pace (Gruppo misto) e Romano Cupparo (Pdl) e sette astensioni – Antonino Capuano (Pdl), Giuseppe Nella (Psi), Michele Destino (Pdl), Angelo Lamboglia (Idv), Severino Notarfrancesco (Pdl), Salvatore Giannasio (Pdl) e Antonio Rossino (Psi) – il piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche della provincia di Potenza per l’anno 2012/2013.
Un piano che oltre alle previsioni normative – i cui ultimi parametri sono stati modificati solo il 12 novembre scorso dalla legge n. 183 fissando a 400 alunni (per i comuni montani) e 600 alunni (per i comuni non montani) il limite per mantenere la dirigenza e di conseguenza l’attribuzione dei posti per i direttori dei servizi generali ed amministrativi – tiene conto delle vocazioni territoriali, delle richieste dei Comuni, delle istituzioni scolastiche e di quanto emerso nei numerosi incontri territoriali a cui hanno partecipato sindaci, dirigenti, docenti e sindacati, per conciliare le esigenze territoriali con la razionalizzazione della rete scolastica, al fine di migliorare la qualità dell’offerta formativa e rendere efficiente ed efficace il sistema dei servizi scolastici.
Un piano, che poggiando sulle scelte operate già lo scorso anno per la elaborazione del precedente documento di dimensionamento scolastico, crea condizioni strutturali ed organizzative ottimali per il primo ciclo eliminando tutte le direzioni didattiche e le scuole medie e istituendo in maniera generalizzata istituti comprensivi stabili nel tempo, garantisce stabilità nel tempo alle istituzioni scolastiche, offre alle diverse comunità locali una pluralità di scelte formative privilegiando accorpamenti che vadano in questa direzione e tende alla salvaguardia, compatibilmente con la normativa vigente, delle istituzioni attualmente dimensionate.
Alla base del piano c’è l’intesa di procedere al dimensionamento delle istituzioni scolastiche regionali secondo un’ipotesi di gradualità nel triennio 2012/2015. Tra le novità più rilevanti previste dal documento, spiccano le soluzioni individuate nell’area Pois Vulture-Alto Bradano. A Melfi, sotto la dirigenza del Liceo “Federico II di Svevia”, si costituisce un polo liceale che comprende artistico, scientifico, classico e linguistico, mentre vengono accorpati il “Gasparrini” e l’Alberghiero in un unico istituto ad indirizzo economico, tecnologico e dei servizi mettendo insieme settori compatibili come quello turistico e di servizi enogastronomici e alberghieri. Inoltre viene istituito un nuovo corso serale presso l’istituto tecnologico. Il tutto nell’ottica della nascita della Cittadella del sapere, che ha visto investire la Provincia risorse pari a 7 milioni di euro.
Altra operazione importante è l’aggregazione della sezione del Liceo classico di Lavello all’Iis “Solimene” della città dauna che porterà alla stabilizzazione della dirigenza nei prossimi anni per l’aumentato numero di studenti, rafforzando così l’unico istituto superiore presente in uno dei centri più popolosi della provincia. Sul fronte opposto, a Venosa, c’è la nascita di due nuovi indirizzi al “Battaglini” (indirizzo di biotecnologie ambientali) e all’Ipsia di produzioni industriali e artigianali. Infine, a Rionero in Vulture si ha l’aggregazione della sezione del liceo classico con l’istituto “Carlo Levi”.
Altre modifiche riguardano la città di Potenza dove viene istituito un corso di formazione professionale presso l’istituto di pena minorile di Potenza attestato all’Ipsia “Giorgi” di Potenza e di un nuovo corso serale all’Iss “Ruggero” di Lauria.
“L'assetto strategico di questo piano, approvato con la massima partecipazione e condivisione, nei tempi più rapidi possibili per proteggere il sistema scolastico, in un quadro di difficoltà determinato dall’innalzamento dei parametri dalle leggi di stabilità di agosto e novembre – ha spiegato il presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza – si poggia su due pilastri importanti: l’investimento consistente messo in campo dall’Ente sull’edilizia scolastica e la previsione di un modello di piano, come quello realizzato nel Vulture-Alto Bradano, che dovrebbe essere replicato su tutto il territorio provinciale. Un piano sostanzialmente simile a quello approvato da questo Consiglio a novembre dello scorso anno, che si fonda sul presupposto di scelte di lungo respiro. Ci sono delle modifiche, non presenti nel piano per le esplicite indicazioni assunte dal tavolo tecnico, sulle quali continueremo ad impegnarci, come quella relativa alla istituzione dell’indirizzo Scientifico presso il “Miraglia” di Lauria. Una proposta che troverebbe la sua giustificazione in una logica di pluriannualità e in presenza di numeri certi. Stesso discorso per l’omnicomprensivo di Maratea – ha aggiunto Lacorazza – dove un istituto di tale tipo sarebbe ammesso solo per la particolarità geografica della città di frontiera e per la presenza di un Isis ad indirizzo trasporti e logistica (ex nautico). In questo caso, un’eccezione come questa potrebbe aiutare il sistema a funzionare meglio, pur consapevoli che la scelta degli omnicomprensivi non possa riguardare tutti i comuni per la debolezza degli stessi sul fronte della offerta formativa”.
I consiglieri Cupparo e Pace, pur esprimendo apprezzamento per il lavoro svolto, hanno motivato il voto contrario soprattutto in relazione alla questione della dirigenza di Chiaromonte. “Sia in commissione, sia nella conferenza dei sindaci è stato riportato che gli alunni di Roccanova venivano associati alla dirigenza di Chiaromonte – ha spiegato Cupparo – portando a 404 il numero utile per mantenere la dirigenza stessa. In realtà, solo stamattina mi sono reso conto che la stessa Roccanova è associata anche a Sant’Arcangelo: questo comporta di fatto una perdita a Chiaromonte di 65 alunni e un depotenziamento dell’intero territorio del Serrapotamo, dove ben sei comuni (Calvera, Carbone Teana, Chiaromonte, Fardella e Castronuovo) si trovano con una reggenza”. Per questa ragione, il capogruppo Pace ha chiesto il rinvio dell’approvazione del piano di dimensionamento, affermando di non poter votare un provvedimento su un dato tecnico sbagliato. Ma la richiesta è stata respinta a maggioranza. Stessa ragione di astensione per Capuano, che comunque ha sottolineato le buone scelte operate su Lavello.
Sul punto è intervenuto il presidente Lacorazza, il quale ha spiegato che nella proposta di piano presentata il 17 ottobre scorso al tavolo tecnico regionale, Roccanova, come lo scorso anno, era già aggregato a Sant’Arcangelo, anche perché i due comuni fanno parte della medesima area Pois della Val d’Agri. “L’aggregazione di Roccanova a Chiaromonte negli allegati al piano è dunque un mero errore materiale”, ha aggiunto il presidente.
Diverse le motivazioni degli astenuti. In particolare, i consiglieri Rossino e Lamboglia, riferendosi alla vicenda del nuovo indirizzo scientifico a Lauria e dell’omnicomprensivo a Maratea, hanno contestato le “decisioni di un tavolo tecnico regionale, che in realtà è sembrato più politico che tecnico, poiché ha negato delle duplicazioni concesse l’anno scorso nel Vulture e il mantenimento di quattro omnicomprensivi, senza dare ossigeno a Maratea che è anche dimensionato”. Anche per il capogruppo Nella “il tavolo tecnico della Regione ha fatto solo politica. Riguardo alla situazione di Filiano, poi, credo ci sia una ottusità di vedute, perché non si garantisce la dirigenza a quello che è un Comune, assegnandola invece alla frazione di Lagopesole”.
Apprezzamento sul provvedimento complessivo, pur con alcuni distinguo, sono stati espressi dai consiglieri Tommaso Gammone (Pd), Vittorio Prinzi (Idv), Biagio Costanzo (Fdc), Domenico Carlomagno (Pu), Angela Latorraca (Pd), Ivan Vito Santoro (Sel) e Tommaso Samela (Pd).
In particolare, Gammone e Samela hanno posto l’accento sul grande impegno messo in campo per la predisposizione del piano di dimensionamento e l’opera di concertazione tra Provincia e amministrazioni locali. Gammone ha inoltre rimarcato il grande senso di responsabilità mostrato a Venosa e Lavello, dove insieme si è ragionato per trovare soluzioni stabili nel prossimo futuro.
Prinzi, invece, ha sollecitato soluzioni migliori in Val d’Agri, “dove abbiamo quasi tutti istituti comprensivi sottodimensionati”. A tale scopo, ha avanzato delle proposte di riordino degli istituti dell’area. Proposta che secondo Latorraca necessiterebbe di condivisione da parte soprattutto dei sindaci dell’area.
Sulle criticità di Lauria e Maratea si sono soffermati Costanzo e Carlomagno, sollecitando il presidente Lacorazza affinché intervenga per eliminare le storture. Infine, Santoro ha sollecitato il tavolo tecnico affinché si preoccupi della formazione e dell’attività didattica dei ragazzi, al di là o meno delle dirigenze. (r.a.)
BAS 05