Prov. Pz: al via consultazioni su dimensionamento scolastico

“Hanno preso il via oggi le consultazioni della Provincia di Potenza ai fini dell'approvazione del dimensionamento delle istituzioni scolastiche per il triennio 2018-2021, sulla base delle linee guida approvate dalla Giunta regionale e presentate dall'assessore regionale alla Formazione Cifarelli al tavolo tecnico interistituzionale lo scorso 28 agosto.
Lo ha comunicato il presidente della II Commissione Consiliare Istruzione, lavoro, Edilizia e Patrimonio della Provincia di Potenza Antonio De Luca
La Provincia di Potenza dovrà formulare, in coerenza con gli indirizzi di programmazione, la propria proposta e farla pervenire alla Regione Basilicata entro il 30 ottobre 2017. Delle proposte, frutto di consultazioni ampie con il territorio, si discuterà nel tavolo tecnico inter-istituzionale permanente in materia di istruzione e formazione professionale , per arrivare all'approvazione definitiva da parte delle Province e all'invio alla Regione non oltre il 12 dicembre. La Regione procederà dunque all'approvazione del Piano di dimensionamento, per revisionarlo poi con cadenza annuale.
“L'obiettivo – ha continuato De Luca- deve essere quello di garantire qualità al sistema scolastico regionale, quale condizione essenziale per la crescita sociale ed economica del territorio. Ovviamente nel definire una riorganizzazione della rete scolastica non si potrà prescindere dalla considerazione di un dato ineluttabile: la diminuzione di 3.938 alunni (di cui 3.092 nella Provincia di Potenza) rispetto alla popolazione scolastica di riferimento dell'anno 2015/2016. Ciò comporterà una riorganizzazione funzionale delle sedi e porrà il tema delle modalità con cui verrà garantito l'accesso a scuola di molti allievi residenti in comuni a forte decremento demografico, con scuole elementari e medie a rischio chiusura”.
“L'idea è quella, soprattutto nella scuola secondaria di primo grado, di evitare il formarsi di pluriclassi e ridurre il numero di quelle esistenti, valorizzando i comuni “centri aggregatori”, ovvero quei comuni sede, oltre che delle scuole del primo ciclo anche degli istituti superiori di secondo grado, e che, per tale ragione, hanno servizi di trasporto pubblico già organizzati. In tal modo si garantirebbe l'offerta scolastica e, con essa, il diritto allo studio, ottimizzando le risorse già disponibili”.

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