Prov.Pz: “Abitare Basilicata” per lavoro, imprese e famiglie

“L’allarme del surriscaldamento globale e gli effetti dei cambiamenti climatici rischiano concretamente di stravolgere il rapporto uomo-natura. Non è più rinviabile, pertanto, l’impegno per ridurre i gas climalteranti, impegno che rappresenta anche una grande opportunità, dettata dagli obiettivi della strategia “Europa 2020” e in grado di generare  nuovi mercati e nuovo lavoro, accettando la sfida della crescita sostenibile, riducendo le emissioni di Co2, aumentando l'efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Del resto, Industria 2015, prevedeva tra le scelte strategiche quella di puntare sulle rinnovabili creando non solo domanda ma anche offerta industriale, combinando ricerca, innovazione tecnologica e produzione di beni e servizi. In Basilicata c’è un' opportunità da cogliere. La nostra regione, come condiviso dall’economista statunitense Jeremy Rifkin, nella sua visita nel capoluogo,  può rappresentare un modello di transizione energetica nel passaggio dalla seconda alla terza rivoluzione industriale, attraverso un utilizzo lungimirante delle royalties, da impiegare in parte per finanziare quanto previsto dal pacchetto europeo “Clima energia 20 20 20”: riduzione delle emissioni di Co2 e aumento dell’efficienza energetica. Tutto ciò con le conseguenti opportunità che l’intero sistema lucano potrà giocarsi dal 2013 sul mercato dei titoli di carbonio”.
Lo ha dichiarato il Presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza partecipando questa mattina  al convegno "Fonti energetiche rinnovabili, quali prospettive?", organizzato dalla Regione Basilicata in collaborazione con Sviluppo Basilicata, e chiedendo che diventi legge regionale il progetto  “Abitare Basilicata” lanciato dall’amministrazione provinciale, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza del patrimonio edilizio pubblico e privato (l’edilizia residenziale rappresenta tra il 31 e il 46 % del totale delle emissioni) creando occasioni preziose per far lavorare imprese, artigiani e professionisti locali.
Nel ringraziare la Regione, il presidente De Filippo e l'assessore Pittella per l’importante momento di approfondimento organizzato, Lacorazza ha continuato, sottolineando che “la prima questione su cui riflettere, soprattutto per la produzione di energia da fonti rinnovabili, è  il rapporto tra vincoli e mercato; un equilibrio che assume forza dalle regole e individua, misurandola, la sostenibilità di un territorio con le grandi e medie produzioni”.
“Ritorna, quindi, con forza – ha aggiunto – un tema posto da tempo, ovvero il rapporto tra strumenti di pianificazione ed opportunità offerte da energia prodotta da fonti rinnovabili, in particolare da fotovoltaico ed eolico. Bisogna riflettere poi anche sulle opportunità della geotermia per la riconversione dei pozzi per la coltivazione degli idrocarburi. Oppure ancora capire se l'energia prodotta dall'idroelettrico deve essere utilizzata prevalentemente per dare continuità di approvvigionamento e distribuzione quando non c'è vento o sole. Insomma, a mio parere, il punto non è stabilire un tetto al mercato ma definire gli obiettivi e la sostenibilità, in pratica mi verrebbe da dire individuare “l'ospitalità potenziale di un territorio e delle reti. 
E' necessario, quindi, una riflessione approfondita anche perché il Peiar era nato in un contesto di regole e di incentivi molto diverso dall'attuale. In questo quadro di regole, in cui vincoli e mercato abbiano un punto di incontro virtuoso, c'e il tema della 'compensazione', ovvero del cosa rimane sul territorio. Come e quanto si investe per concorrere agli obiettivi del Paes (Piano d’azione per l’energia sostenibile) redatto da un comune?  C’è l’intenzione di forzare nella direzione di quanto sostengono che  non ci sia una legge che impone questi obiettivi? L'una o l'altra strada rappresentano percorsi impegnativi  per la politica. Nell'uno o nell'altro caso, infatti, deve regolarsi diversamente il rapporto tra vincoli e mercato, tra pianificazione e produzione.
Da qui l’esigenza di una legge che recepisca direttive europee e legislazione nazionale sulla prestazione energetica nell'edilizia, che lavori al Catasto energetico degli edifici e al catasto degli impianti termici.
“Abitare Basilicata” è una proposta progettuale che, sul modello di Casa Clima Bolzano, prevede a partire dallo strumento del Patto dei sindaci e dalla redazione dei Paes nella gran parte dei comuni – per essere pronti ad intercettare le opportunità finanziarie presenti e future grazie ai fondi strutturali 2014/2020 – di innalzare e dare continuità nei prossimi anni al provvedimento di ristrutturazione delle abitazioni che incide sulla riduzione dell’Irpef. Accanto a questa misura nazionale, a cui se ne potrebbero aggiungere altre, il progetto propone egualmente di realizzare gli obiettivi dei Paes anche con l’abbattimento di Imu e Tia (tariffa integrata ambientale) per le nuove costruzioni o ristrutturazioni prevalentemente mirate ad aumentare l'efficienza energetica e la riduzione di emissioni di Co2. Tra gli altri obiettivi quello di meglio finalizzare, con fecondità ripetuta, le risorse che potrebbero rinvenire da una diversa negoziazione tra coloro che investono nei grandi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e i comuni e la costituzione di un fondo per gli enti locali, per i cittadini e le imprese che possa, per esempio, intervenire come una sorta di conto energia regionale per sostenere gli obiettivi del pacchetto clima energia 20 20 20. Un fondo che potrebbe essere alimentato dalle royalties del petrolio e dallo scambio o vendita determinata dall'asta dei titoli di carbonio e che, per quanto riguarda i comuni, potrebbe aiutarli a liberare risorse finanziarie da settori che trasversalmente impegnano energia e aumentano le emissioni di Co2: il proprio patrimonio, la mobilità, la dematerializzazione connessa all'informatizzazione per la gestione delle procedure amministrative”.
“Con “Abitare Basilicata”,  che noi chiediamo divenga legge regionale, si può – ha concluso Lacorazza – sperimentare una vera sinergia tra mondo della ricerca, dell’università, delle professioni e del sistema produttivo, oltre a rafforzare e dare maggiori prospettive sia a Sel (Società energetica lucana) sia alle agenzie ambientali provinciali. I benefici sarebbero tangibili sia per le famiglie lucane sia per il settore del turismo e del marketing territoriale,  dal momento che le scelte green di una regione possono facilmente diventare un’occasione per aumentare il proprio appeal, nel segno di vacanze “eco-sostenibili”. (r.s.)

bas 06

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