Programma screening oncologici, interrogazione di Rosa

Dopo l’inchiesta de "La Nuova del Sud", il capogruppo di Lb-Fdi chiede alla Giunta “se è vero che il 50 per cento dei lucani rischia di rimanere fuori dalle campagne di prevenzione a causa del mancato recapito di migliaia di lettere di convocazione”

&ldquo;Il programma di screening oncologico, attivo in Basilicata dal 1999, rischia di tenere fuori il 50 per cento dei lucani coinvolti nelle campagne di prevenzione, a causa del mancato recapito di migliaia di lettere di convocazione&rdquo;. Ad affermarlo &egrave; il capogruppo di Lb-Fdi Gianni Rosa, che sull&rsquo;argomento ha presentato un&rsquo;interrogazione alla Giunta &ldquo;per verificare se quanto denunciato dalla rubrica de &lsquo;La Nuova del Sud&rsquo;, &lsquo;Di Traverso&rsquo;, corrisponde al vero, quali siano le azioni concrete messe in campo per risolvere la situazione, quale sia lo stato attuale del progetto di screening oncologici, i risultati ottenuti e i costi finora sostenuti&rdquo;.<br /><br />A parere di Rosa &ldquo;lo screening oncologico &egrave; un progetto sanitario di fondamentale importanza perch&eacute; assicura un piano di prevenzione efficace nella tutela della salute dei cittadini nonch&eacute; un notevole risparmio, in termini di cure, a carico del Servizio sanitario nazionale. Ma in Basilicata sembra che nessun buon progetto riesca a reggere, in termini di efficienza, nel lungo periodo. Sarebbero migliaia di lettere che tornano al mittente, per un mancato aggiornamento dell&rsquo;anagrafica nel database del progetto, e ci&ograve; rappresenta un parziale fallimento del progetto stesso. Se poi consideriamo che il problema si trascina dal 2004 e che, a causa di questa inefficienza, met&agrave; dei lucani resta, suo malgrado, esclusa dalle campagne di prevenzione, la vicenda assume connotati allarmanti&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Chi deve rispondere di questa grave negligenza?&rdquo;, chiede Rosa osservando che &ldquo;sono due gli organismi deputati, fra le altre cose, alla valutazione periodica dell&rsquo;efficienza organizzativa dei programmi di screening: il Comitato di coordinamento screening, presso la direzione del Dipartimento Salute della Regione, e l&rsquo;Unit&agrave; di organizzazione e monitoraggio Screening presso l&rsquo;Irccs – Crob. In questo mancato monitoraggio dell&rsquo;efficienza organizzativa c&rsquo;&egrave; anche una responsabilit&agrave; del Dipartimento regionale Sanit&agrave;?&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Per sostenere i costi dell&rsquo;intero progetto di screening &ndash; conclude Rosa – si investono ingenti risorse pubbliche e riteniamo sia un giusto investimento considerata l&rsquo;importanza della prevenzione e l&rsquo;impatto in termini di tutela della salute dei cittadini. Per questo, il Governo regionale deve garantirne l&rsquo;efficacia. Inoltre, un buon piano di prevenzione rappresenta anche un elemento per la sostenibilit&agrave; del Sistema sanitario regionale. Nel frattempo aspettiamo che fornisca non solo risposte chiarificatrici ai quesiti che abbiamo posto ma anche soluzioni concrete&rdquo;.<br /><br />

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