“Non so, francamente, se una ventina di posti di lavoro stabili e due-tre milioni di euro di royalties possano rappresentare una contropartita accettabile”
“Il ricatto, perché di questo si tratta, della società che gestisce il progetto Geogastock in Valbasento, non ci fa paura. Alla vigilia della Conferenza di Servizi al Ministero dello Sviluppo Economico a preoccuparci non è certo la minaccia di rinunciare all’investimento in Valbasento e, quindi, ad una manciata di posti di lavoro stabili, perchè il centinaio di occupati promessi sarebbe solo a tempo determinato, e di rinunciare alle compensazioni-elemosine per i Comuni dell’area, trasferendo altrove il progetto”. E’ quanto sostiene il presidente del gruppo Idv alla Regione, Nicola Benedetto, per il quale “le parole del manager di Avelar Energy Group, Akhmerov, affidate alla stampa, sono irriguardose nei confronti delle nostre comunità prima di tutto e dell’istituzione regionale in secondo luogo che non possono essere considerate come gente e territori da colonizzare”.
“Almeno noi non ci schiodiamo – aggiunge Benedetto – dalla posizione che è riassumibile intorno a due esigenze: non svendiamo il territorio; una verifica approfondita della compatibilità dell’insediamento rispetto ai progetti di sviluppo produttivo, turistico e agricolo del comprensorio. Ma se l’atteggiamento di chi all’interno del Pdl preme per forzare il governatore De Filippo a subire i tempi imposti per l’ attuazione del progetto senza un ulteriore approfondimento di verifica e monitoraggio su tutti i fattori che riguardano la sua compatibilità rispetto alle attività produttive del territorio, l’ambiente, la salute dei cittadini – afferma Benedetto – è comprensibile perché risponde ad una logica geopolitica internazionale e di tutela di interessi del Governo di centrodestra, è invece del tutto incomprensibile la posizione di chi all’interno del centrosinistra agita le promesse di assunzioni e di elargizione di contributi per superare ogni legittima posizione contraria. Non so, francamente, se una ventina di posti di lavoro stabili e due-tre milioni di euro di royalties possano rappresentare una contropartita accettabile. Quello che, invece, per me è una priorità, riguarda il disegno a breve, medio e lungo termine del futuro della Valbasento che contenga il rilancio dei programmi di reindustrializzazione, la salvaguardia di attività produttive in crisi, il collegamento con il distretto agro-alimentare del Metapontino, il completamento e la piena funzionalità dell’aeroporto Mattei, la realizzazione del distretto turistico”.