Primo Maggio, il futuro del lavoro per il Movimento 5 Stelle

Leggieri e Perrino illustrano la proposta ‘#ProgrammaLavoro’: riforma rappresentanza sindacale, eliminazione privilegi e finanziamenti pubblici ai sindacati, taglio delle ore di lavoro e superamento attuale sistema previdenziale”

&ldquo;Il 1&deg; Maggio nasce come momento di lotta internazionale di tutti i lavoratori, senza barriere geografiche, per affermare i propri diritti, per raggiungere obiettivi, per migliorare la propria condizione&rdquo;. E&rsquo; quanto ricordano i consiglieri regionali di M5s, Gianni Leggieri e Gianni Perrino che aggiungono &ldquo;&rsquo;Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire&rsquo; fu la parola d&#39;ordine, coniata in Australia nel 1855, e condivisa da gran parte del movimento sindacale organizzato del primo Novecento. Si apr&igrave; cos&igrave; la strada a rivendicazioni generali e alla ricerca di un giorno, il primo Maggio, appunto, in cui tutti i lavoratori potessero incontrarsi per esercitare una forma di lotta e per affermare la propria autonomia e indipendenza&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Negli ultimi anni purtroppo &ndash; sottolineano gli esponenti di M5s – il mondo del lavoro &egrave; stato stravolto dalla globalizzazione e da controriforme, ultima quella del Jobs Act, che hanno sempre di pi&ugrave; indebolito i diritti dei lavoratori, mettendo a rischio anche la dignit&agrave; dell&rsquo;essere umano. Questi stravolgimenti hanno trovato impreparati i sindacati che non hanno pi&ugrave; saputo, spesso per responsabilit&agrave; dei loro dirigenti, interpretare la realt&agrave; e non sono pi&ugrave; riusciti a svolgere il proprio ruolo, soprattutto in relazione alla miriade di nuove forme di lavoro e di contratti atipici che il liberismo ha creato negli ultimi vent&rsquo;anni&rdquo;.<br /><br />Per Leggieri e Perrino &ldquo;serve un cambiamento vero che guardi al futuro, e il Movimento 5 Stelle ha immaginato il futuro del mondo del lavoro, scrivendo, con il supporto di esperti e studiosi, il Programma di Governo e votandone i punti prioritari su Rousseau, la piattaforma di democrazia partecipata fruibile da parte di tutti gli iscritti certificati. Il #ProgrammaLavoro si articola in cinque punti: riforma della rappresentanza sindacale, eliminazione dei privilegi e dei finanziamenti pubblici ai sindacati, maggiore partecipazione del lavoratore nella vita dell&rsquo;azienda, taglio delle ore di lavoro e superamento dell&rsquo;attuale sistema previdenziale. Rappresentanza sindacale. Necessaria una riforma della rappresentanza sindacale, i lavoratori devono avere il diritto di poter eleggere le proprie rappresentanze sindacali e di essere eleggibili con libera competizione tra tutte le organizzazioni indipendentemente dall&rsquo;aver firmato l&rsquo;accordo sindacale con la controparte. Eliminare i privilegi sindacali. Il programma prevede lo stop ai sindacalisti carrieristi della politica e nei consigli di amministrazione e gestione delle aziende,&nbsp; lo stop ai bilanci opachi senza obblighi di trasparenza, lo stop ai finanziamenti pubblici e alle quote di servizio dei contratti e degli enti bilaterali, lo stop al rinnovo automatico delle tessere degli iscritti al sindacato, lo stop ai distacchi retribuiti se non sono legati alla effettiva rappresentanza nei luoghi di lavoro, e lo stop all&rsquo;esercizio di Caf e Patronati senza alcun reale controllo pubblico. Partecipazione dei lavoratori nell&rsquo;impresa. I possibili strumenti di partecipazione all&rsquo;interno dei luoghi di lavoro scelti per il programma in ordine di priorit&agrave; sono: avere dei rappresentanti dei lavoratori nei consigli di amministrazione per discutere la strategia e le risorse aziendali, poter partecipare agli utili dell&rsquo;azienda, poter partecipare a gruppi di miglioramento, composto da lavoratori, per l&rsquo;innovazione organizzativa e la qualit&agrave; del lavoro, poter dire la propria su come &egrave; organizzato il lavoro anche attraverso proposte e suggerimenti di cui il management deve tenere conto, avere spazio di scelta sul proprio orario di lavoro, avere dei rappresentanti eletti direttamente da tutti i lavoratori per la gestione quotidiana dei problemi organizzativi con l&rsquo;azienda. Riduzione dell&rsquo;orario di lavoro. Lavorare meno, lavorare tutti, come illustrato e sostenuto anche dal sociologo Domenico De Masi. Il Movimento 5 Stelle punta alla riduzione dell&rsquo;orario di lavoro attraverso diverse possibilit&agrave;: ridurre l&rsquo;orario di lavoro al di sotto delle 40 ore, la riduzione delle giornate lavorative settimanali e/o annue con la settimana da 4 giorni, l&rsquo;aumento dei riposi, disincentivazione dello straordinario sul piano contributivo e fiscale, ridurre l&rsquo;orario di lavoro incentivando il part time lungo (&gt; 30 ore) sul piano contributivo e fiscale, introducendo il diritto individuale al part time, salvo oggettiva impossibilit&agrave; organizzativa, estendendo i congedi genitoriali, assistenziali, di studio e per attivit&agrave; civiche, anche aumentando le relative indennit&agrave; economiche (es. dal 30% al 60% per i congedi parentali), incentivando i contratti di solidariet&agrave; difensivi, come strumento di riduzione dell&rsquo;orario di lavoro e del salario, con lo scopo di mantenere l&rsquo;occupazione in caso di crisi aziendale. Come riformare le pensioni. Gli strumenti individuati, con cui si deve superare l&rsquo;attuale sistema previdenziale a ripartizione con contribuzione obbligatoria stabilita per legge e soglie rigide di uscita dal mondo dell&rsquo;occupazione sono: la staffetta generazionale, come strumento di riduzione dell&rsquo;orario del lavoratore vicino alla pensione, a fronte dell&rsquo;assunzione di giovani, al fine di favorire l&rsquo;occupazione giovanile e accompagnare i lavoratori anziani verso la pensione, garantendo un passaggio di conoscenze ed esperienze tra generazioni Poi l&rsquo;uscita dal mondo del lavoro garantendo la libert&agrave; dei lavoratori di decidere, entro certi limiti, il livello di contribuzione e l&rsquo;et&agrave;/anzianit&agrave; di uscita dal lavoro, garantendo comunque l&rsquo;accesso alla pensione con 41 anni di contributi versati a prescindere dall&rsquo;et&agrave; anagrafica, e infine estendere le tutele previdenziali dei cosiddetti lavori &lsquo;usuranti&rsquo; a categorie professionali oggi non incluse&rdquo;.<br /><br />&ldquo;A questi punti programmatici &ndash; concludono Leggieri e Perrino – va affiancata ovviamente l&rsquo;introduzione sia a livello regionale (abbiamo presentato nel 2015 la Proposta di Legge, non ancora discussa, che si pone l&rsquo;obiettivo di introdurre il &lsquo;reddito di cittadinanza&rsquo; in Basilicata) che nazionale del reddito di cittadinanza che il Movimento 5 Stelle ha chiesto fin dall&rsquo;inizio della legislatura. Il reddito di cittadinanza aiuta i cittadini che stanno rimanendo indietro ed &egrave; una vera e propria manovra economica. Fa aumentare i consumi dei beni primari e, quindi, influisce direttamente sulle piccole e medie imprese che vedono aumentare i propri profitti innescando un circolo virtuoso per lavoratori e imprese. Ora, dopo un anno e mezzo di battaglie parlamentari, il Movimento 5 stelle &egrave; riuscito a portare il reddito di cittadinanza in Commissione Lavoro, al Senato. Il passo successivo sar&agrave; la discussione in aula parlamentare. Il prossimo 20 maggio si svolger&agrave; la seconda marcia Perugia-Assisi con l&rsquo;obiettivo di riportare l&rsquo;attenzione su questo tema. Le proposte sono concrete e attuabili, serve solamente la volont&agrave; politica di guardare davvero al futuro del mondo del lavoro e dei diritti. Non si pu&ograve; continuare a festeggiare in questa giornata, rimanendo ancorati a idee del passato ormai superate, che non consentono pi&ugrave; di garantire la dignit&agrave; a lavoratori e cittadini&rdquo;.<br /><br /><br /><br />

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