Dopo il crollo dei prezzi del 42 % a luglio rispetto allo scorso anno migliaia di agricoltori iscritti a Coldiretti sono giunti dalle diverse regioni a Roma per difendere il grano italiano dalle speculazioni che colpiscono la coltivazione più diffusa sul territorio nazionale con la strage di centinaia di migliaia di aziende, la desertificazione di milioni di ettari di terreno e la messa in pericolo per il futuro di prodotti simbolo del “Made in Italy” come la pasta e il pane. Dalla Basilicata hanno preso parte al blitz davanti al Ministero delle Politiche Agricole, 150 imprenditori, tra cui molti giovani, accompagnati dai responsabili regionali e provinciali dell’associazione agricola. “Le importazioni in Italia sono praticamente quadruplicate (+315%) dall’Ucraina – ha evidenziato Piergiorgio Quarto, presidente di Coldiretti Basilicata – che è diventato nel 2016 il terzo fornitore di grano tenero per la produzione di pane mentre per il grano duro da pasta il primato spetta al Canada che ha aumentato del 4% le spedizioni. Complessivamente le importazioni di grano duro e tenero in Italia sono aumentate del 14% nel primo trimestre del 2016 rispetto all’anno precedente ma la dipendenza dall’estero determinata dall’insufficiente remunerazione della produzione nazionale potrebbe ulteriormente aggravarsi”. Nel corso della manifestazione emersi anche i problemi del mondo agricolo. “Con questi prezzi gli agricoltori non possono piu’ seminare e c’è il rischio concreto di alimentare un circolo vizioso che, se adesso provoca la delocalizzazione degli acquisti del grano – ha sottolineato il direttore regionale di Coldiretti Basilicata, Francesco Manzari – domani toccherà gli impianti industriali di produzione della pasta con la perdita di un sistema produttivo che genera ricchezza, occupazione e salvaguardia ambientale” . A pesare sono le importazioni in chiave speculativa che si concentrano nel periodo a ridosso della raccolta e che influenzano i prezzi delle materie prime nazionali anche attraverso un mercato non sempre trasparente. “Il risultato – hanno denunciato il presidente e il direttore provinciale di Coldiretti Potenza, Teodoro Palermo e Franco Carbone – è che è fatto con grano straniero piu’ di un pacco di pasta su tre e piu’ della metà del pane in vendita in Italia ma i consumatori non lo possono sapere perché non è ancora obbligatorio indicare la provenienza in etichetta”. Nel corso della manifestazione romana i vertici regionali di Coldiretti hanno annunciato che in Basilicata la mobilitazione proseguirà anche nelle prossime settimane.
Bas 05