Prc su chiusura reparto di psichiatria dell'Ospedale di Matera

"La giungla della sanità lucana cambia il Re. C’è grande fermento nella giungla Lucana in questo inizio estate; e non poteva essere diversamente. Un avvicendamento a così alto livello e dopo tanto tempo non poteva certo passare sotto silenzio". E' quanto si legge in un comunicato de  Partito della Rifondazione Comunista,
"Così, mentre si continuano a tessere le lodi di un futuro, tanto luminoso quanto al di là da venire, il “Re Leone” chiarisce con i fatti, che la “geografia del potere” nella giungla è cambiata! Basta con le vecchie e logore diatribe interne al “partito regione” e alle guerre di campanile tra il capoluogo della Basilicata e la capitale europea della cultura 2019. Basta! Ora è il tempo delle nuove diatribe interne al “nuovo che avanza” e dei nuovi campanilismi, Matera – Policoro, per esempio. Basta con il vecchio!
Intanto il sistema sanitario regionale lucano muore, divorato ieri come oggi, dalle lotte di potere e dagli interessi clientelari e personali che da tempo lo abitano.
Questo il senso più amaro e di fondo dell’intera vicenda che ha portato alla chiusura temporanea del reparto di psichiatria dell’ospedale Madonna delle Grazie di Matera a partire dal primo Luglio 2019.
L’aspetto più preoccupante dell’intera vicenda infatti, non sta tanto nella tragicomica gestione della stessa da parte dell’assessorato regionale e della dirigenza dell’ASM, ma nella sua premessa.
Il tutto è partito, e bene ricordarlo, da una ordinaria e sacrosanta richiesta di congedo per maternità di una lavoratrice dell’ospedale di Policoro, che evidentemente ha fatto venir meno le condizioni minime per mantenere aperto un intero reparto di un ospedale del servizio sanitario nazionale.
Questo è emblematico delle attuali condizioni della nostra Sanità. Una Sanità che vive uno stato di “ordinaria emergenza”, in cui l’erogazione dei pochi servizi ancora erogati, può essere assicurata solo attraverso l’adozione di fantasiose formule organizzativistiche che fanno carta straccia dei diritti dei lavoratori e indirettamente degli utenti.
Tali condizioni sono il frutto oltre che delle lotte intestine dei vari potentati regionali, anche se non soprattutto, di scelte politiche nazionali che comprimono continuamente la spesa sanitaria, aprono agli appetiti privati in sanità e che nonostante l’evidenza della realtà sembra vogliano accelerare in questa direzione con progetti sciagurati come ad esempio l’autonomia differenziata.
È indispensabile un radicale cambio di rotta. Cambio di rotta che in nessun modo può essere confuso con l’avvicendamento dei “regnanti” della giungla.
L’auspicato cambio di rotta potrà essere solo il frutto di una diffusa assunzione di responsabilità dei lavoratori e degli utenti della sanità lucana in grado di marginalizzare le lotte di potere ed imporre la trasformazione dell’attuale giungla in una libera e incontaminata foresta in cui a regnare sia l’unico regnante legittimo:
il diritto dei lucani ad una sanità pubblica, accessibile e di qualità!"

bas 02

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